Via da Emmaus (Instrumental con cori)

Per tre anni sulle strade d'Israele
Dal Giordano oltre il passo in Samaria
Lasciavamo ai leoni di Daniele
I nostri agi, alle visioni di Maria

Rimbombava dolce incinta la promessa
Vera fede, regno in terra scettro e gemme
Ma la massa dai romani fu repressa
Nei tre giorni folli di Gerusalemme!

Siam scappati, pugni in tasca, latitanti!
Due codardi via per Emmaus straniti
Al suo fianco era fede di giganti
Dalla legge del più forte or tramortiti

Dov'è Dio, di Mosè, l'onnipotente?
Dove il Regno che sfracella l'infedele?
Perché Dio tutto il male lo consente?
Credi ancora Cleofa al Dio d'Israele?

Ci hanno ucciso la speranza
A che serve faticare?
Conta solo l'arroganza
Tutti i fiumi vanno al mare

Caro amico, oramai non so più niente
Il profeta, tra i più grandi, l'hanno ucciso
Non lo so se Dio esiste o sia assente
Quel che è peggio pure il popolo è diviso

Ma che dite, che è successo per intero
Vi si legge in faccia il fio dei ribelli!
Dove vivi, con chi stai tu forestiero?
Da tre giorni è sparso il sangue dei vitelli!

Voi allora non capite, riflettete
Bisognava che accadesse, che patisse
Le Scritture lo dicevano: un ariete
Crocifisso al sacrificio, poi l'eclisse

E ma voi lo volevate Comandante
Vittorioso contro il male: arma letale!
Questo Dio voi vorreste sbaragliante
Imbecilli questa è la via infernale!

Ci hanno ucciso la speranza
A che serve faticare?
Conta solo l'arroganza
Tutti i fiumi vanno al mare

Ma il Padre per amore non s'impone
Siete fissi a Giosuè che tutto annienta
Invocherete la potenza dall'ambone
"Dacci oh Dio la vittoria truculenta!"

Ma col calice era pronta la vendemmia
Accettarlo uno scandalo: "Dio muore!"
Al contrario, "Dio stragista": che bestemmia
Tanto stretta è la porta dell'Amore

Del sermone abbiam capito un accidente
Alle volte le parole sono mura
E' la "misera innocenza di noi gente"
Torturati, messi ai ceppi, infin si abiura!

S'allungarono alle porte del villaggio
L'occhio ad altro, proprio non lo riconosce
Chissà dove lo trovarono il coraggio
"Resta ancora!", fiacco il cuore, poca voce

Ci hanno ucciso la speranza
A che serve faticare?
Conta solo l'arroganza
Tutti i fiumi vanno al mare

Ed avviene che a mensa l'han di fronte
Quel fluire di discorsi stravaganti
Li confonde, non è piano l'orizzonte
Le certezze sono accette abbaglianti!

Prende il pane, benedice e glielo spezza
"Quelle mani, e quel gesto: "Lo rivedo!
Oh mio Dio! Sei Gesù! Ma che stoltezza!"
Lesti i passi: "È risorto ora credo!"

Butteremo convinzioni agonizzanti
"Si è sempre fatto", "Siamo in tanti!", "É così!"
Sulla strada sia l'incontro: siamo erranti
Che la Legge va omicida il venerdì!

Esser Chiesa che si pone le domande
Generassimo col lievito esperienza
Una scossa, conversione, il cuore espande
Nella Cena spezzeremo la Speranza

Non ci ardeva forse il cuore?
(Non ci ardeva forse il cuore?)
Spezzò il pane: cadde il velo
(Spezzò il pane: cadde il velo)
È la fine del terrore
(È la fine del terrore)
La speranza è il tuo Vangelo!

Non ci ardeva forse il cuore?
(Non ci ardeva forse il cuore?)
Spezzò il pane: cadde il velo
(Spezzò il pane: cadde il velo)
È la fine del terrore
(È la fine del terrore)
La speranza è il tuo Vangelo!



Credits
Writer(s): Giorgio Prada
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