Sul viale Karl Johan (Instrumental 2022)
Parapparapparappara
Alla fine poteva andare diversamente
Non lo nego ma non ho voglia d'immaginare
Tutto quello che poteva essere e che non sarà
Alla fine tutto è solamente un gioco
Con le regole spiegate a metà
Alla fine tutto (Ma proprio tutto) è sempre e solo banalità
E ciò che mi dà più fastidio in assoluto
È l'indifferenza della gente, o le parole
Con cui un uomo uccide un uomo inutilmente
Non sopporto quei giudizi, il modo borghese
Con cui si sparano sentenze
Poi si pagano le spese
Forse ero come loro, ma cosa sono?
Un angelo senza neanche più l'idea del volo
L'aperitivo prima di cena e poi il perdono
E quanti orizzonti ho perso e quante illusioni
E quante strade e quante sensazioni
Svaniscono e rimangono soltanto mere astrazioni?
Non voglio credere, io non lo voglio
Che per essere ciò che sogno
Devo per forza prostituirmi l'anima a questo mondo
Ma più che vado avanti e più mi rendo conto
Che tutte le promesse fatte ogni giorno
Non sono vere ed anzi rasentano quasi l'inganno
Ci hanno promesso un grande futuro
Ci hanno garantito un mondo più sicuro
Ma a quale prezzo... e chissà poi se è vero
Parapparapparappara
E intanto si risponde violenza su violenza
Tacciando di viltà persino la pazienza
Perdendo mille treni pronti in partenza
Si lanciano le bombe e ci si fa la guerra
Per conquistare il sole o un'isola di terra
Perché scorra il petrolio del nostro orgoglio
Ci si conforma "pro", ci si conforma "contro"
Destra o sinistra, stiamo tutti al centro
E se sbagliamo lato saltiamo il turno
Fieri creiamo il mondo dal nulla
Ma sempre abbiamo a che fare col nulla
Crisi di valori per una società fasulla
Non ho voglia di godere, né di fare figli
Non ho voglia di veder ripetere i miei sbagli
Ma soprattutto non ho voglia di accettare i vostri consigli
Parapparapparappara
Odio la gente, nessuna esclusa
Odio chi non chiede mai scusa
Poi odio specialmente chi sorride a tutta l'idiozia
Ai doppiopetti e alle cravatte
Ai discorsi dei preti e di chi ti fotte
Ai politici del popolo, al mito del più forte
Odio il design delle avanguardie
Le rivoluzioni fatte di champagne
Le canzoni divertenti...
L'isterismo dei finti ribelli
L'intellettualismo "del più sani e più belli"
Il pietismo di chi assicura: "Siamo tutti fratelli"
Parapparapparappara
Parapparapparappara
Ma il mio dio non resta appeso ad un croce
È in quella "via" che se detta perde la sua voce
Come un monaco cerco la mia pace
"Ma a che serve la luce?"
La vita è solamente un battito di ali
Te ne rendi conto ed è già domani
Ed è troppo tardi per afferrarla e stringere le mani
Per volare via...
Ma il cuore batte ed è un'utopia
E non c'è bisogna di esportare una democrazia
Per vivere ogni giorno (Ed ogni giorno) senza fantasia
Non compro manuali sulla perfezione
E non racconto a voi le mie favole d'amore
Gente distratta!, che non avete cuore
Persino i miei amici non mi voglion bene
E la mia ragazza più non mi appartiene
Mia madre addirittura ride delle mie pene
Per questo ho preso il volo e non ricerco stormi
Percorro la mia strada e non abbasso gli occhi
Solo, "Lode a Mishima e a Majakovskij"
Che cosa resterà di me, cosa resterà di noi
Di tutti gli sbagli e dei sogni miei,
Che cosa resterà di tutto quello che non farò mai?
Alla fine poteva andare diversamente
Non lo nego ma non ho voglia d'immaginare
Tutto quello che poteva essere e che non sarà
Alla fine tutto è solamente un gioco
Con le regole spiegate a metà
Alla fine tutto (Ma proprio tutto) è sempre e solo banalità
E ciò che mi dà più fastidio in assoluto
È l'indifferenza della gente, o le parole
Con cui un uomo uccide un uomo inutilmente
Non sopporto quei giudizi, il modo borghese
Con cui si sparano sentenze
Poi si pagano le spese
Forse ero come loro, ma cosa sono?
Un angelo senza neanche più l'idea del volo
L'aperitivo prima di cena e poi il perdono
E quanti orizzonti ho perso e quante illusioni
E quante strade e quante sensazioni
Svaniscono e rimangono soltanto mere astrazioni?
Non voglio credere, io non lo voglio
Che per essere ciò che sogno
Devo per forza prostituirmi l'anima a questo mondo
Ma più che vado avanti e più mi rendo conto
Che tutte le promesse fatte ogni giorno
Non sono vere ed anzi rasentano quasi l'inganno
Ci hanno promesso un grande futuro
Ci hanno garantito un mondo più sicuro
Ma a quale prezzo... e chissà poi se è vero
Parapparapparappara
E intanto si risponde violenza su violenza
Tacciando di viltà persino la pazienza
Perdendo mille treni pronti in partenza
Si lanciano le bombe e ci si fa la guerra
Per conquistare il sole o un'isola di terra
Perché scorra il petrolio del nostro orgoglio
Ci si conforma "pro", ci si conforma "contro"
Destra o sinistra, stiamo tutti al centro
E se sbagliamo lato saltiamo il turno
Fieri creiamo il mondo dal nulla
Ma sempre abbiamo a che fare col nulla
Crisi di valori per una società fasulla
Non ho voglia di godere, né di fare figli
Non ho voglia di veder ripetere i miei sbagli
Ma soprattutto non ho voglia di accettare i vostri consigli
Parapparapparappara
Odio la gente, nessuna esclusa
Odio chi non chiede mai scusa
Poi odio specialmente chi sorride a tutta l'idiozia
Ai doppiopetti e alle cravatte
Ai discorsi dei preti e di chi ti fotte
Ai politici del popolo, al mito del più forte
Odio il design delle avanguardie
Le rivoluzioni fatte di champagne
Le canzoni divertenti...
L'isterismo dei finti ribelli
L'intellettualismo "del più sani e più belli"
Il pietismo di chi assicura: "Siamo tutti fratelli"
Parapparapparappara
Parapparapparappara
Ma il mio dio non resta appeso ad un croce
È in quella "via" che se detta perde la sua voce
Come un monaco cerco la mia pace
"Ma a che serve la luce?"
La vita è solamente un battito di ali
Te ne rendi conto ed è già domani
Ed è troppo tardi per afferrarla e stringere le mani
Per volare via...
Ma il cuore batte ed è un'utopia
E non c'è bisogna di esportare una democrazia
Per vivere ogni giorno (Ed ogni giorno) senza fantasia
Non compro manuali sulla perfezione
E non racconto a voi le mie favole d'amore
Gente distratta!, che non avete cuore
Persino i miei amici non mi voglion bene
E la mia ragazza più non mi appartiene
Mia madre addirittura ride delle mie pene
Per questo ho preso il volo e non ricerco stormi
Percorro la mia strada e non abbasso gli occhi
Solo, "Lode a Mishima e a Majakovskij"
Che cosa resterà di me, cosa resterà di noi
Di tutti gli sbagli e dei sogni miei,
Che cosa resterà di tutto quello che non farò mai?
Credits
Writer(s): Valerio Carbone
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