Profondo Fosso

Cala il sipario nel rimpianto per quanto sia necessario
Affogare nelle vesti del disprezzo più ignaro
Armi difensive a coprire l'indifferenza
La Stanchezza come scusa ragioni da dipendenza

Pesa le finzioni nell'attesa nonostante tutto
L'insicurezza in persuasioni lerce dal debutto
Segui la strada ad ingannarti nella fuga
La fiducia cotta troppo ma per ri-sputarla cruda

Annusa la voglia cementata nell'imbroglio
Piangi finché scoppi dentro un mare di petrolio
L'anima corteccia nell'inverno stretto addosso dalle mani congelate
Sporche sopra un corpo spoglio

Solleva quel che spera verso grugni di cera
Respira pezzi della peggior polvere nera
Botte con la fibbia coperte dal fondo tinta
Il silenzio un'agonia non cambiando la corsia d'emergenza

Rovescia scarse persuasioni
Ribalta la difesa soffri d'allucinazioni
Gonfiore da sberloni conseguenti delusioni
Attrazioni depressive sono lame su quei polsi

Una Madonna a farti da Stozzatrice
Fruga nei pezzi buoni nascosti in mezzo alle viscere
Non si solleva ma brucia questa fenice
Scalfisce uno smile sulla mano con la spillatrice

Occhi catadiottri nascosta in angoli spogli
balbetti nei tormenti implosi attimi mostruosi
Rammenti negli oli dei ricordi più gioiosi
Appassiti in due secondi sui fogli dei Necrologi

Apri gli occhi affoghi nel rammarico
Svaniscono gli amici adesso che i muri parlano
Affidamento alle voglie di un falso re
Oggi imiti il percorso dai libri di Christiane F

Ma che ne sai della Bassa Che ne sai tu
Ma che ne sai della Bassa Che ne sai tu
E che ne sai della Bassa Che ne sai tu
Che ne sai Tu della Bassa Che ne sai tu

Quanti mila anni, non si sa sta civiltà
C'abbiam la fisica dei Quanti, già qua nella realtà
Ma quanti contano contanti come divinità
Complimenti a tutti quanti, davvero qualità

E fuori dai recinti capi comandano i fanti
Come andranno sti conflitti se lo domandano i matti
Seguo istinti, gli istanti, incanti
Spengo finti da distante, in tanti

Spingono avanti i comandi e stanno fitti
Stringono i denti per anni ma stanno zitti
Io sotto Marzo depressione ma avanti
Sotto sforzo da pressione: i diamanti

L'indifferenza è la grande violenza inetta
Palese: la sofferenza è danza che avanza lenta
Nel paese teatrino della Massoneria infetta
Resilienza è la vibes che s'innalza intatta

Opposta alla nota della troia che t'allatta
Un'ascia rotante sulla testa tua impatta
Risalgo a nuoto e scuoto la realtà di latta
Attacco dal vuoto: la mia volontà sia fatta

C'è una scena che scatena l'attacco epilettico
Fischio plagio, che disagio il conforme asettico
Evito zombie tipo voodoo malefico
Io adagio, a mio agio: nel Bronx, Frank Serpico

Dal Destino ululati che richiamano il branco
La valuta etica per cui non sono stanco
Clandestino coi dannati fa mattino intanto
Carta di giornata e diamo una mano di bianco

Status: reietto, ma il giudice è Quasimodo
Scrivo il progetto, il codice è antidoto
Sono un matto sul tetto: sono molto comodo
Se ti mordo ti infetto: drago di Komodo

Accomodo sogni evocano l'atmosfera
Il tempo illusione, la visione che si avvera
Ribalto l'invasione nella difesa eterea
Coi pugni la catena dall'Eterna Primavera

Ma che ne sai della Bassa Che ne sai tu
Ma che ne sai della Bassa Che ne sai tu
E che ne sai della Bassa Che ne sai tu
Che ne sai Tu della Bassa Che ne sai tu



Credits
Writer(s): Brando De Negri
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