Fiore di Mare
Dal ponte della Maddalena
I figli scalzi dei pescatori
Gettano esche di margherite
Per imitare i genitori,
E prendono pesci dal color di paglia
Così gentili da affidare a un fiore
La loro vita di alga e corrente
Per un istante di solo colore.
Un giorno santo di luna piena
Sentimmo degli urli dalla banchina
E una gran folla di piazza e clamore
Spezzò il silenzio della mattina,
Tra le teste dei pescatori
Sul trabocco della madonnina
Nelle reti del primo sole
ci ritrovammo una bambina.
Le sue ciglia cristalli di sale,
La sua bocca viola di mare,
I suoi capelli giochi di onda
Vestita di tonni e di lampare.
Anche la vedova del paese
Rimasta sola senza più lottare
Vide negli occhi di quella creatura
La dolcezza di un fiore di mare,
E pregò il suo buon signore
Che con lei buono non era stato,
Di dar la forza a quella bambina
Di sollevarsi dal mare gelato.
E la poggiarono sul banco del pesce
E la guardarono respirare,
Ma il suo viso spuma di onda
Divenne nero di catrame.
E pianse il porto di marinai
Pianse la vedova inginocchiata
E dal trabocco della Madonnina
Non si sentì più una risata,
Ma nelle sere di luna piena
Se si rimane ad ascoltare,
Dal Ponte della Maddalena
Respira ancora Fiore di mare,
E insieme ai figli dei pescatori
Getta le esche di margherita,
Per liberare quei pesci di paglia
Che se ne infischiano della vita.
Hanno sul dorso i raggi del sole
Sulle teste squame di rame
E s'innamorano di quei fiori
Per dimenticarsi il nero catrame
Hanno sul dorso i raggi del sole
Sulle teste squame di rame
E s'innamorano di quei fiori
Con la bocca sporca di nero catrame.
I figli scalzi dei pescatori
Gettano esche di margherite
Per imitare i genitori,
E prendono pesci dal color di paglia
Così gentili da affidare a un fiore
La loro vita di alga e corrente
Per un istante di solo colore.
Un giorno santo di luna piena
Sentimmo degli urli dalla banchina
E una gran folla di piazza e clamore
Spezzò il silenzio della mattina,
Tra le teste dei pescatori
Sul trabocco della madonnina
Nelle reti del primo sole
ci ritrovammo una bambina.
Le sue ciglia cristalli di sale,
La sua bocca viola di mare,
I suoi capelli giochi di onda
Vestita di tonni e di lampare.
Anche la vedova del paese
Rimasta sola senza più lottare
Vide negli occhi di quella creatura
La dolcezza di un fiore di mare,
E pregò il suo buon signore
Che con lei buono non era stato,
Di dar la forza a quella bambina
Di sollevarsi dal mare gelato.
E la poggiarono sul banco del pesce
E la guardarono respirare,
Ma il suo viso spuma di onda
Divenne nero di catrame.
E pianse il porto di marinai
Pianse la vedova inginocchiata
E dal trabocco della Madonnina
Non si sentì più una risata,
Ma nelle sere di luna piena
Se si rimane ad ascoltare,
Dal Ponte della Maddalena
Respira ancora Fiore di mare,
E insieme ai figli dei pescatori
Getta le esche di margherita,
Per liberare quei pesci di paglia
Che se ne infischiano della vita.
Hanno sul dorso i raggi del sole
Sulle teste squame di rame
E s'innamorano di quei fiori
Per dimenticarsi il nero catrame
Hanno sul dorso i raggi del sole
Sulle teste squame di rame
E s'innamorano di quei fiori
Con la bocca sporca di nero catrame.
Credits
Writer(s): Edoardo Michelozzi
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