La Locomotiva (Remastered 2022)
Non so che viso avesse, neppure come si chiamava
Con che voce parlasse, con quale voce poi cantava
Quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli
Ma nella fantasia ho l'immagine sua, gli eroi son tutti giovani e belli
Gli eroi son tutti giovani e belli
Gli eroi son tutti giovani e belli
Conosco invece l'epoca dei fatti, qual era il suo mestiere
I primi anni del secolo, macchinista, ferroviere
I tempi in cui si cominciava la guerra santa dei pezzenti
Sembrava il treno anch'esso un mito di progresso, lanciato sopra i continenti
Lanciato sopra i continenti
Lanciato sopra i continenti
E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano
Che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano
Ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite
Sembrava avesse dentro un potere tremendo, la stessa forza della dinamite
La stessa forza della dinamite
La stessa forza della dinamite
Ma un'altra grande forza spiegava allora le sue ali
Parole che dicevano: "Gli uomini son tutti uguali"
E contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via
La bomba proletaria e illuminava l'aria la fiaccola dell'anarchia
La fiaccola dell'anarchia
La fiaccola dell'anarchia
Un treno tutti i giorni passava per la sua stazione
Un treno di lusso, lontana destinazione
Vedeva gente riverita, pensava a quei velluti, agli ori
Pensava al magro giorno della sua gente attorno, pensava a un treno pieno di signori
Pensava a un treno pieno di signori
Pensava a un treno pieno di signori
Non so che cosa accadde, perché prese la decisione
Forse una rabbia antica, generazioni senza nome
Che urlarono vendetta, gli accecarono il cuore
Dimenticò pietà, scordò la sua bontà la bomba sulla macchina a vapore
La bomba sulla macchina a vapore
La bomba sulla macchina a vapore
E sul binario stava la locomotiva
La macchina pulsante sembrava fosse cosa viva
Sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno
Mordesse la rotaia con muscoli d'acciaio, con forza cieca di baleno
Con forza cieca di baleno
Con forza cieca di baleno
E un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo
Pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto
Salì sul mostro che dormiva, cercò di mandar via la sua paura
E prima di pensare a quel che stava a fare, il mostro divorava la pianura
Il mostro divorava la pianura
Il mostro divorava la pianura
Correva l'altro treno, ignaro e quasi senza fretta
Nessuno immaginava di andare verso la vendetta
Ma alla stazione di Bologna arrivò la notizia in un baleno
"Notizia di emergenza, agite con urgenza, un pazzo si è lanciato contro al treno!
Un pazzo si è lanciato contro al treno!
Un pazzo si è lanciato contro al treno!"
Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva
E sibila il vapore e sembra quasi cosa viva
E sembra dire ai contadini curvi, il fischio che si spande in aria
"Fratello, non temere, che corro al mio dovere, trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!"
E intanto corre, corre, corre sempre più forte
E corre, corre, corre, corre verso la morte
E niente ormai può trattenere l'immensa forza distruttrice
Aspetta sol lo schianto e poi che giunga il manto della grande consolatrice
Della grande consolatrice
Della grande consolatrice
La storia ci racconta come finì la corsa
La macchina deviata lungo una linea morta
Con l'ultimo suo grido d'animale, la macchina eruttò lapilli e lava
Esplose contro il cielo, poi il fumo sparse il velo, lo raccolsero che ancora respirava
Lo raccolsero che ancora respirava
Lo raccolsero che ancora respirava
Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore
Mentre fa correr via la macchina a vapore
E che ci giunga un giorno ancora la notizia
Di una locomotiva, come una cosa viva, lanciata a bomba contro l'ingiustizia!
Lanciata a bomba contro l'ingiustizia!
Lanciata a bomba contro l'ingiustizia!
Con che voce parlasse, con quale voce poi cantava
Quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli
Ma nella fantasia ho l'immagine sua, gli eroi son tutti giovani e belli
Gli eroi son tutti giovani e belli
Gli eroi son tutti giovani e belli
Conosco invece l'epoca dei fatti, qual era il suo mestiere
I primi anni del secolo, macchinista, ferroviere
I tempi in cui si cominciava la guerra santa dei pezzenti
Sembrava il treno anch'esso un mito di progresso, lanciato sopra i continenti
Lanciato sopra i continenti
Lanciato sopra i continenti
E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano
Che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano
Ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite
Sembrava avesse dentro un potere tremendo, la stessa forza della dinamite
La stessa forza della dinamite
La stessa forza della dinamite
Ma un'altra grande forza spiegava allora le sue ali
Parole che dicevano: "Gli uomini son tutti uguali"
E contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via
La bomba proletaria e illuminava l'aria la fiaccola dell'anarchia
La fiaccola dell'anarchia
La fiaccola dell'anarchia
Un treno tutti i giorni passava per la sua stazione
Un treno di lusso, lontana destinazione
Vedeva gente riverita, pensava a quei velluti, agli ori
Pensava al magro giorno della sua gente attorno, pensava a un treno pieno di signori
Pensava a un treno pieno di signori
Pensava a un treno pieno di signori
Non so che cosa accadde, perché prese la decisione
Forse una rabbia antica, generazioni senza nome
Che urlarono vendetta, gli accecarono il cuore
Dimenticò pietà, scordò la sua bontà la bomba sulla macchina a vapore
La bomba sulla macchina a vapore
La bomba sulla macchina a vapore
E sul binario stava la locomotiva
La macchina pulsante sembrava fosse cosa viva
Sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno
Mordesse la rotaia con muscoli d'acciaio, con forza cieca di baleno
Con forza cieca di baleno
Con forza cieca di baleno
E un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo
Pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto
Salì sul mostro che dormiva, cercò di mandar via la sua paura
E prima di pensare a quel che stava a fare, il mostro divorava la pianura
Il mostro divorava la pianura
Il mostro divorava la pianura
Correva l'altro treno, ignaro e quasi senza fretta
Nessuno immaginava di andare verso la vendetta
Ma alla stazione di Bologna arrivò la notizia in un baleno
"Notizia di emergenza, agite con urgenza, un pazzo si è lanciato contro al treno!
Un pazzo si è lanciato contro al treno!
Un pazzo si è lanciato contro al treno!"
Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva
E sibila il vapore e sembra quasi cosa viva
E sembra dire ai contadini curvi, il fischio che si spande in aria
"Fratello, non temere, che corro al mio dovere, trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!"
E intanto corre, corre, corre sempre più forte
E corre, corre, corre, corre verso la morte
E niente ormai può trattenere l'immensa forza distruttrice
Aspetta sol lo schianto e poi che giunga il manto della grande consolatrice
Della grande consolatrice
Della grande consolatrice
La storia ci racconta come finì la corsa
La macchina deviata lungo una linea morta
Con l'ultimo suo grido d'animale, la macchina eruttò lapilli e lava
Esplose contro il cielo, poi il fumo sparse il velo, lo raccolsero che ancora respirava
Lo raccolsero che ancora respirava
Lo raccolsero che ancora respirava
Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore
Mentre fa correr via la macchina a vapore
E che ci giunga un giorno ancora la notizia
Di una locomotiva, come una cosa viva, lanciata a bomba contro l'ingiustizia!
Lanciata a bomba contro l'ingiustizia!
Lanciata a bomba contro l'ingiustizia!
Credits
Writer(s): Francesco Guccini
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