Un Extrabeat di strofe riciclate perché sono pigro

So che tu mi miri no?
Dentro il mirino
Mi vedo ridicolo
Tipo come prototipo

Affiliamo artigli H agraven
Dagli anfratti ratti come Skaven
(Hagraven)
Angeli neri senza fame ridiamo nel catrame
Sfodero lame rinfodero l'Amen
Qui pare che il limite non appare
Problema etico dove virare
Ma qui non c'è spazio no?
Ma vedi oggi non ragiono

Smuovo cari amati muovo carri armati
Siamo Kami dati nuovi risultati
Seguo i fili dei più vili a cui tendo le mani
Contro la media che alza nuovi paria nati
Immagina gira la pagina vira la satira come ti capita e spero
Si capirà tira la patina e pattina su corpi un impero

Sono le solite basi del rap
Le skills le portano i Nerd (niente scarsi)
Mica st'idioti da street e
Il tuo mondo non fa me (comparse superflue)
Quante sillabe ti posso dire
In pochi secondi senza dire niente
Porto mimiche ricalco sagome
Stendo più liriche non vedo gente (No no no)

Com'è che suoni? Come ti poni?
Dove ti muovi li scopri
Come non vedi cosa tu credi
Dove ti siedi distopici
Stereotipi immobili fra uomini più poveri
Mi nomini se copi chi vive l'istante
(Distante Astarte)
No il silenzio è armatura e arma
Tipo che che non mi riguarda né parla
Oh zitto ora mi guarda

Pianeta terra sadico è una serra pratico
La mia guerra panico lame serramanico
Ti afferra rapido l'anima decapito

Immersione totale nel programma per digitare
Tipi di parole volti a mirare teste di idioti che sanno contare
Le barre ma solo quelle li chiudo dentro a bare
Credi che per fare bene rap devi sminuire
Ciò che vedi più vicino a te
Per giustificarti e porto arte nomade

Parlate di ciò che non fate mai
Eclisso puristi di prassi già sai

(Quindi riciclo le strofe vecchie)

Dopodiché vedo vero dove mi trovi
Come paziente con Zeno ci credo
Rendo zero dove mi snodo
Come spedito con zelo li spero

Vivo la vita che dura lontano
Da mode imperativo primo
Mente rapita lontana da
Tipi di droghe impegnativo? Rido

Non so più che brano sia
Niente bramosia prosa né poesia
Bene roba mia tipo Capa - Prosopagnosia
Quindi oso dando via

Non mi parlare non è normale
Non ho collare non recitare
Odio falene pure cicale
Sono il fuoco e voglio farti male

Sto con chi scrive dischi schiva commenti dove tanti
Di noi dipingono con inchiostro
Fuori dai margini dei dipinti (dopodiché) Scorre la china
Voi altri zitti morti in silenzio assimilo
Il suono che sibilo simile a passi che imito fino a dove precipito

Quale appellativo tu mi vedi vivo
Dove mi rimiro sono vetri rotti
Come pena grido appena rimo
A penna biro chiudo venti occhi

Davvero non vale sicuro la pena
Evitare di disfare con aria sincera
Riprovo ma sono sicuro la sera
Rifare routine ripeti poi frena

Spinti velieri finti pionieri
Usate remi volti più fieri
Fingerò schemi dove tu schedi
Noti diari dopo li vedi

Ho il mio blocco e scopo
Diffido da una scelta unanime
Disegno un altro gioco
Riscrivo ricordi Naminé



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