Atlantide

È tutto strano quando parlo con te
Faccio un sorriso nel posacenere
Passo le dita sopra al vetro appannato dal mio fiato
E scopro che
Sono dei quadri persino le insegne pubblicitarie
La luce artificiale sembra farle vibrare
Come fossi a Cinecittà
Ma sono sopra ad un tram e scendo al Jazz Club

Ogni tanto s'aprono spiragli dalle serrature
Escono fuori le paure
Memoria emotiva
Il passato mi sfila nelle iridi
Uno squarcio sulla tela che scopre i punti sensibili
E mi pare che
Tutto sia immobile
Gelo di Antartide, guardo il cielo dagli abissi di Atlantide
Voragine, non riconosco proprio niente
Tu resti l'unico filo che mi lega al presente

Non sento altro quando parlo con te
Che sia di Kubrick o dell'afa d'estate
Che sia per un saluto o intere serate
Con la luna testimone
Sto imparando ad aspettare, pazienza
La riconoscenza che ci scambiamo nella stanza
Con la leggerezza mi levighi quest'ansia
Mi sollevi come musica dalla cassa

Ogni tanto s'aprono spiragli dalle serrature
Escono fuori le paure
Memoria emotiva
Il passato mi sfila nelle iridi
Uno squarcio sulla tela che scopre i punti sensibili
E mi pare che
Tutto sia immobile
Gelo di Antartide, guardo il cielo dagli abissi di Atlantide
Voragine, non riconosco proprio niente
Tu resti l'unico filo che mi lega al presente

Non voglio scrivere troppo di te
Che il troppo rende le più belle cose un po' banali
Divido in ripiani
I pezzi di me che hai riordinato
Mentre stavo in mezzo ai cani
E ho paura del buio che mi naviga dentro
Di quello che nasconde sotto strati d'amianto
Se mi tieni tra le spalle m'arrendo
E sento che il resto si fa bianco



Credits
Writer(s): Giorgia Li Vecchi
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