Abbastanza tutto

Io ti ho vista sotto il posacenere
Che ci ha portato il cameriere
In quel vicolo accanto al locale
Nella luce di quella lampada mezza spenta
Nel fumo un po' sgarbato della tua sigaretta
Dentro la goccia che bagna il mio cappotto
Sopra il tetto o dentro i miei pomeriggi noiosi
Seduta su quel marciapiede accanto alla stazione
Scritta sul mio quaderno in mezzo ad altre mille cose
Ma lo capisci
L'unica cosa che mi scioglie
Sono i tuoi occhi tristi

Non capisco più
Se ci siamo addormentati
Dentro i nostri scomodi perché
Mi sento giù
Quando pensi che non siamo
Abbastanza affini
Abbastanza uguali
Abbastanza tutto vabbè

Dentro un accordo del mio pianoforte
Io ti ho vista, riecheggiavi
E non riuscivo a smettere
Di guardarti e di vedermi total vulnerabile
A tratti fragile
A tratti instabile
Ma anche indistruttibile
Mentre parlo tu mi dici di guardarmi allo specchio
Di girarmi di scatto
Di svegliarmi una mattina d'estate
E ripercorrere quella strada
Facendo caso a quella canzone alla radio
Per poi rendermi conto
Che assomiglio ad un sacco di cose

Non capisco più
Se ci siamo addormentati
Dentro i nostri scomodi perché
Mi sento giù
Quando pensi che non siamo
Abbastanza affini
Abbastanza uguali
Abbastanza tutto vabbè

Non capisco più
Se ci siamo addormentati
Dentro i nostri scomodi perché
Mi sento giù
Quando pensi che non siamo
Abbastanza affini
Abbastanza uguali
Abbastanza tutto vabbè

Non ricordo più
Che ci siamo raccontati in questi maledetti giorni io e te
Mi sento giù quando pensi che non siamo
Abbastanza affini
Abbastanza uguali
Abbastsanza tutto vabbè
Non capisco più
Se ci siamo addormentati
Dentro i nostri scomodi perché
Mi sento giù
Quando pensi che non siamo
Abbastanza affini
Abbastanza uguali
Abbastanza tutto vabbè



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