Come da Piccolo
Come da piccolo
Spingo la cuffia più forte finché non mi
Entra nel timpano
Non credo a quello che dicono
Se ancora in giro
Li becchi sempre che ridono
Forte grazie alle penna no a un bossolo
Faccio sta merda e la posto, se posso
Della mia terra l'apostolo passa quel litro di rosso
Finche manco i mie mostri mi riconoscono
Non faccio video da sopra una speedycar
Porto le storie da tensione biblica
Quattro figli e una pensione minima
Ti guardo reagire ed è solo mimica
Faccio rap davvero
Non il pagliaccio, anche se
Non mi piaccio davvero
Io e te? La differenza che c'è
Tra un guerriero e Guerrero
Nel cuore una casa e domicili vari
Anche in chilling ti senti ai domiciliari
Più che testi impegnati
Impregnati di alcolici vari
Bannati alla codici errati
Scusami tu sei? Non sei super
Sei un figlio di papà annoiato alla Bruce Wayne
Metto l'anima dentro
Uno spartito di pagina alla Arima Kousei
Solo mi confesso ad un calamaio
Mentre diffido da un qua la mano
Certe dici: basta, dai capitano
Ma l'ansia non passa e precipitiamo
Spesso mi chiedi perché lo faccio
Perché ancora mi chiedo perché lo faccio
Perché se mi giro guarda che facce
Gli occhi implorano aiuto se tutto tace
Ho amici impulsivi come Begbie
Che trovano la calma nei bicchieri
Che non hanno sperato nel domani
E non sanno cosa hanno fatto ieri
Poi lo sguardo è perso
Come di chi guarda sotto un ponte
Partito da meno zero
Per questo il più forte
Se sta vita è guerra in testa ci ho le flotte
Riempio il flute e poi chi se ne fotte
Lo stile è calabro
Come se carico un calibro a raffica
Ingurgito del diplomatico
Penso meno diplomatico
Finché non sento soltanto
Ra-ta-ta-ta-ta-ta
Mi prendo tutto
Anche ciò che non voglio e vomito
Perché la fame che porto è più forte
Di quello che regge lo stomaco
Parlo con il cuore poi patisce il fegato
L'errore è il solito, il bicchiere il solito
Che alimentano dentro il mio animo
Pensieri orribili alla Raskol'nikov
Ti sento dentro se sei giù
Lo senti che dentro c'è il sud
Non è che che scrivo se voglio
Ho mostro nella mano: Kiseiju
Solo mi confesso ad un calamaio
Mentre diffido da un qua la mano
Certe dici: basta, dai capitano
Ma l'ansia non passa e precipitiamo
Spesso mi chiedi perché lo faccio
Perché ancora mi chiedo perché lo faccio
Perché se mi giro guarda che facce
Gli occhi implorano aiuto se tutto tace
Spingo la cuffia più forte finché non mi
Entra nel timpano
Non credo a quello che dicono
Se ancora in giro
Li becchi sempre che ridono
Forte grazie alle penna no a un bossolo
Faccio sta merda e la posto, se posso
Della mia terra l'apostolo passa quel litro di rosso
Finche manco i mie mostri mi riconoscono
Non faccio video da sopra una speedycar
Porto le storie da tensione biblica
Quattro figli e una pensione minima
Ti guardo reagire ed è solo mimica
Faccio rap davvero
Non il pagliaccio, anche se
Non mi piaccio davvero
Io e te? La differenza che c'è
Tra un guerriero e Guerrero
Nel cuore una casa e domicili vari
Anche in chilling ti senti ai domiciliari
Più che testi impegnati
Impregnati di alcolici vari
Bannati alla codici errati
Scusami tu sei? Non sei super
Sei un figlio di papà annoiato alla Bruce Wayne
Metto l'anima dentro
Uno spartito di pagina alla Arima Kousei
Solo mi confesso ad un calamaio
Mentre diffido da un qua la mano
Certe dici: basta, dai capitano
Ma l'ansia non passa e precipitiamo
Spesso mi chiedi perché lo faccio
Perché ancora mi chiedo perché lo faccio
Perché se mi giro guarda che facce
Gli occhi implorano aiuto se tutto tace
Ho amici impulsivi come Begbie
Che trovano la calma nei bicchieri
Che non hanno sperato nel domani
E non sanno cosa hanno fatto ieri
Poi lo sguardo è perso
Come di chi guarda sotto un ponte
Partito da meno zero
Per questo il più forte
Se sta vita è guerra in testa ci ho le flotte
Riempio il flute e poi chi se ne fotte
Lo stile è calabro
Come se carico un calibro a raffica
Ingurgito del diplomatico
Penso meno diplomatico
Finché non sento soltanto
Ra-ta-ta-ta-ta-ta
Mi prendo tutto
Anche ciò che non voglio e vomito
Perché la fame che porto è più forte
Di quello che regge lo stomaco
Parlo con il cuore poi patisce il fegato
L'errore è il solito, il bicchiere il solito
Che alimentano dentro il mio animo
Pensieri orribili alla Raskol'nikov
Ti sento dentro se sei giù
Lo senti che dentro c'è il sud
Non è che che scrivo se voglio
Ho mostro nella mano: Kiseiju
Solo mi confesso ad un calamaio
Mentre diffido da un qua la mano
Certe dici: basta, dai capitano
Ma l'ansia non passa e precipitiamo
Spesso mi chiedi perché lo faccio
Perché ancora mi chiedo perché lo faccio
Perché se mi giro guarda che facce
Gli occhi implorano aiuto se tutto tace
Credits
Writer(s): Giuseppe Calabrò
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