Flussi D'incoscenza

Sento le voci nella testa ma dopo poco mi accorgo
Che essa è la mia stessa voce che parla da sola con l'inconscio morto
E mi rivolto in un tutt'uno di pelle e coperta
Senza darle retta, provo a zittirla
Ma non ho sonno
Allora mi alzo
Prendo il tabacco e rullo
Ripensando alla coscienza incosciente del me fanciullo
Che si è persa per strada tra i ciottoli e gli avvallamenti di un percorso
Che ho percorso, forse, correndo un po' troppo
Sticazzi la prudenza!
Farsi male ti fa bene quando gli ematomi svelano l'Essenza
Serve piangere per imparare a ridere
Serve studiare a fondo per dire
"Beata l'ignoranza!" e poi rimpiangerla
Ti prego, dammi torto
Dimmi che sbaglio così almeno potrò ritenermi punto e a capo
E riformulare concetti ancora più complessi
E nel contempo inutili
Dediti solo a tenermi agitati e svegli i nervi!

Di notte scompare l'inibizione che sfoggi nelle ore di sole
Conosci meglio le persone senza alcuna distrazione
E vai più a fondo di quanto potresti andare in altre ore
Ecco perché prediliamo la notte per darci alle droghe
All'amore, o altre cose che accrescono tale sensazione
L'inibizione è un'oppressione
Che vogliamo scrollare dalla cute delle terminazioni nervose!
A dimostrazione di volere una sorta di liberazione
Da ogni canone imposto dalla fissazione che esista davvero qualcosa che dall'alto possa
Arginare ogni flusso verbale e mentale
Un enorme lobo frontale che ti avverte
Che non bisogna per forza rispondere ad uno stimolo vitale in maniera naturale
Scusate
Ma ogni tanto divago e baratto la chiarezza con un vacuo viaggio mentale
A proposito di viaggi mi sovviene dire che tale vernacolo
Venne coniato in un loco dove tutti quanti i presenti simpatizzassero gli allucinogeni
Quindi non so perché parlo di viaggi
Se non ho mai alterato la mia percezione dei fatti
Tramite ipnotici dal carattere stupefacente
Che incrementassero i sapori nella mia mente



Credits
Writer(s): Flavio Paciullo
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