LA MIA CONDANNA (feat. Manta)
E questa canna non mi scalda no
Son fredde le coperte, è fredda la mia stanza
Ed il mio sguardo nel riflesso dello specchio inganna
Prendo una sberla e non mi giro a porger l'altra guancia
Neanche la mia penna è sazia e scrivere è la mia condanna
Speravo fosse un po' più facile
Ma il solco che da solo sto scavando agli altri appare come un margine
Già vedi le mie pagine scolpite su una lapide
Sopprimi le tue pare quando bevi dal mio calice stronzo
Non perdo questa volta
Ho chiuso tutte le mie porte e sto portone sembra avere la maniglia rotta
Fumavo a turno adesso fumo fino a che non scotta
Resto a digiuno per qualcuno che qui non mi ascolta
Il buio inghiotte le mie barre già abbastanza scure
La melodia di un pianoforte ad occhi chiusi illude
Che qui sul serio possa andare bene qualche cosa
Musica sarai mia sposa, scemo cambia quella posa
E questa canna non mi scalda no
Son fredde le coperte, è fredda la mia stanza
Ed il mio sguardo nel riflesso dello specchio inganna
Prendo una sberla e non mi giro a porger l'altra guancia
Neanche la mia penna è sazia e scrivere è la mia condanna
Speravo fosse un po' più facile
Ma il solco che da solo sto scavando agli altri appare come un margine
Già vedi le mie pagine scolpite su una lapide
Sopprimi le tue pare quando bevi dal mio calice stronzo
Non scordo il freddo di quei giorni in strada
Zero sogni in testa
Solo le urla a casa
Mi sentivo perso e basta
Quello che mi resta in mano non è molto
Fumo, penso, fisso il vuoto
Che sto fisso è troppo poco
Avevo i Baggy a metà culo, ero brutto
Non mi capiva nessuno
Mi odiavo in tutto e per tutto
"È giusto fare ciò che è ingiusto"
Penso mentre stecco e imbusto
Da anni sto allo stesso punto
E giuro
Non ci crepo al buio
Sorrisi spenti, sguardi freddi, padri assenti
Non lo scegli, soffri e cresci, vinci o perdi
Ridi o piangi
Qua è na giungla strisci o mangi
Sbagli e paghi ma non cambi
Mi sentivo meno d'altri
E questa canna non mi scalda no
Son fredde ste coperte è fredda questa stanza
Più c'ho che ho attorno fa silenzio
Più me stesso parla
Prendo na sberla e ne do n'altra e dopo un'altra
Fino a gonfiare na faccia
Fino a fa passa sta rabbia frà
Speravo fosse un po' più facile
Ma il vuoto che da solo sto colmando si fa sempre più voragine
So io quanto è difficile
Non basta riempi pagine
Sopravvivere al limite
Per scappà da sto margine
Son fredde le coperte, è fredda la mia stanza
Ed il mio sguardo nel riflesso dello specchio inganna
Prendo una sberla e non mi giro a porger l'altra guancia
Neanche la mia penna è sazia e scrivere è la mia condanna
Speravo fosse un po' più facile
Ma il solco che da solo sto scavando agli altri appare come un margine
Già vedi le mie pagine scolpite su una lapide
Sopprimi le tue pare quando bevi dal mio calice stronzo
Non perdo questa volta
Ho chiuso tutte le mie porte e sto portone sembra avere la maniglia rotta
Fumavo a turno adesso fumo fino a che non scotta
Resto a digiuno per qualcuno che qui non mi ascolta
Il buio inghiotte le mie barre già abbastanza scure
La melodia di un pianoforte ad occhi chiusi illude
Che qui sul serio possa andare bene qualche cosa
Musica sarai mia sposa, scemo cambia quella posa
E questa canna non mi scalda no
Son fredde le coperte, è fredda la mia stanza
Ed il mio sguardo nel riflesso dello specchio inganna
Prendo una sberla e non mi giro a porger l'altra guancia
Neanche la mia penna è sazia e scrivere è la mia condanna
Speravo fosse un po' più facile
Ma il solco che da solo sto scavando agli altri appare come un margine
Già vedi le mie pagine scolpite su una lapide
Sopprimi le tue pare quando bevi dal mio calice stronzo
Non scordo il freddo di quei giorni in strada
Zero sogni in testa
Solo le urla a casa
Mi sentivo perso e basta
Quello che mi resta in mano non è molto
Fumo, penso, fisso il vuoto
Che sto fisso è troppo poco
Avevo i Baggy a metà culo, ero brutto
Non mi capiva nessuno
Mi odiavo in tutto e per tutto
"È giusto fare ciò che è ingiusto"
Penso mentre stecco e imbusto
Da anni sto allo stesso punto
E giuro
Non ci crepo al buio
Sorrisi spenti, sguardi freddi, padri assenti
Non lo scegli, soffri e cresci, vinci o perdi
Ridi o piangi
Qua è na giungla strisci o mangi
Sbagli e paghi ma non cambi
Mi sentivo meno d'altri
E questa canna non mi scalda no
Son fredde ste coperte è fredda questa stanza
Più c'ho che ho attorno fa silenzio
Più me stesso parla
Prendo na sberla e ne do n'altra e dopo un'altra
Fino a gonfiare na faccia
Fino a fa passa sta rabbia frà
Speravo fosse un po' più facile
Ma il vuoto che da solo sto colmando si fa sempre più voragine
So io quanto è difficile
Non basta riempi pagine
Sopravvivere al limite
Per scappà da sto margine
Credits
Writer(s): Mastro Mastro
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