Uccelli del Paradiso

Non ho tempo di pensare se questo amarti farà male
Già sorvolo con la testa su colline di liscia pelle bruna
Forse il posto in cui parliamo tutto il giorno è fantasia
A immaginarci se la vita ci darà una possibilità

Ma se per caso rimanessimo a dormire
Ti vorrei accompagnare un po' più in là

E passeggiare nei giardini pensili a Babilonia
E vedere il sole che brucia
Sentire come cantano gli uccelli del Paradiso
Nel labirinto di Minosse a Creta
E prederci per mano sui gradini di granito
Della Grande Muraglia cinese
Assaggiare insieme ad Eva il succo della mela
Con la puzza sotto il naso di Dio
E senza Adamo andare via

Ma se il posto in cui parliamo resta molto più concreto
Non importa se ci sia o no qualche possibilità
Pur se ho paura di non trovar più le tue labbra di metallo
E i bambini si spaventano alla vista di chi non vive più un sogno

Avranno tutto il tempo per capire
Quanto è più sincero amarsi dentro la realtà

E camminare sopra il cordolo di una strada trafficata
Abbagliati dai fari di corsa
Sentire i muratori che ci svegliano al mattino
Con tre ore di sonno alle spalle
E prenderci per mano per rialzarci se si inciampa
Ubriachi di nuovo per niente
E mangiare pane vecchio in un giorno come un altro
Con la puzza sotto il naso di Dio
E sognare di andare via



Credits
Writer(s): Emanuele Carta, Enrico Marongiu, Luca Grasso, Luca Losengo
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