Ave Saturne (feat. Sakura Kitzune & Joseph Schnitzel)

Vestigia demolite imago di sacri recinti
Invocano la linfa vitale dei mai vinti
E su arcani gradini sosta il sacerdote
Al suo dio leva le bende ma ne brama fama e dote
Lo sguardo ora teso verso l'oscuro sentiero
Cerca frammenti di ossidiana caduti dal cielo
Ma qui è solo sabbia di clessidra che scende
Si infiltra tra le crepe più sottili della mente
Mentre brucia gli occhi come un acido
Si resta in bilico in attesa di un fenomeno
Trai rovi essiccati che avviluppano il pomario
L'occhio si sofferma su un bianco sudario
Ha una falce tra le mani e profonda è la sua voce
È un decano in catene che avanza veloce
Giunto in questa apocalisse ci libererà dal male
Regalandoci massacri in un funesto carnevale

Saturne temporis Deus
Caeli et terrae
Filius
Ave Saturne

Tra le macerie strisciano serpenti velenosi
Rosso sangue sotto pelle ne dipinge le ecchimosi
E in simbiosi con le carcasse dei caduti
Si sviluppa lo stramonio coi suoi petali puntuti
Sole nero dei primordi, non vi è pace ma discordia
E se canta la civetta non si torna in retroguardia
Quali le arti oscure che han distrutto il conosciuto?
Quali epidemie han dato il loro contributo?
Forse è vita, forse è morte, si apriranno molte porte
Nella terra di nessuno ai ferri corti sta la corte
È una strada da percorrere in ginocchio tra le tombe
Mentre fugge la colomba sotto una pioggia di bombe
Invadono le strade, è un'orda animale
Cieca e furiosa senza un'ideale
Uomini che divorano la prole
Sgozzandone le gole sussurrando "Sissignore"

Saturne temporis Deus
Caeli et terrae
Filius
Ave Saturne



Credits
Writer(s): Monica Taddia
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