Il treno di oggi
Non aveva per niente
Un sorriso smagliante
Un mantello splendente
O una casa con quattro giardini
Tu avevi vent'anni
E una storia passata alle spalle
Che durava da trenta
Anni lavorativi
E a Roma fan festa per niente
Come in uno spettacolo di varietà
La guerra si fa dal balcone
E la gente applaude per mancanza di lucidità
E adesso le stelle
ti sembrano stanche
Ma è solo la vista
che si abbassa con l'età
Cento giorni ad aspettare
Che ritornasse
Troppo poco per capire
Cosa fare
Che usavi le mani già stanche
Anche per carezzare
Guarire ginocchia sbucciate
Mentre fai da mangiare
Il treno di oggi non parte
E fa un caldo che ti bagna di felicità
Bologna la guerra la fa in sala d'aspetto
E la terra poi trema per complicità
E adesso le stelle
ti sembrano stanche
Ma è solo la vista
che ti si abbassa con l'età
Non dicevi a nessuno
Quanta terra mancava da sotto i tuoi passi
A non dire quei nomi
Che sapevi di non ricordare
Ma avevi vent'anni
E una storia passata alle spalle
Che durava da mille
Anni lavorativi
E almeno ti godi il silenzio
Come in quella canzone di trent'anni fa
La storia la lasci
agli amici di sempre
E la porta rimarrà
aperta a metà
E adesso le stelle
mi sembrano stanche
Ma è solo la vista
che mi si appanna per l'età
Un sorriso smagliante
Un mantello splendente
O una casa con quattro giardini
Tu avevi vent'anni
E una storia passata alle spalle
Che durava da trenta
Anni lavorativi
E a Roma fan festa per niente
Come in uno spettacolo di varietà
La guerra si fa dal balcone
E la gente applaude per mancanza di lucidità
E adesso le stelle
ti sembrano stanche
Ma è solo la vista
che si abbassa con l'età
Cento giorni ad aspettare
Che ritornasse
Troppo poco per capire
Cosa fare
Che usavi le mani già stanche
Anche per carezzare
Guarire ginocchia sbucciate
Mentre fai da mangiare
Il treno di oggi non parte
E fa un caldo che ti bagna di felicità
Bologna la guerra la fa in sala d'aspetto
E la terra poi trema per complicità
E adesso le stelle
ti sembrano stanche
Ma è solo la vista
che ti si abbassa con l'età
Non dicevi a nessuno
Quanta terra mancava da sotto i tuoi passi
A non dire quei nomi
Che sapevi di non ricordare
Ma avevi vent'anni
E una storia passata alle spalle
Che durava da mille
Anni lavorativi
E almeno ti godi il silenzio
Come in quella canzone di trent'anni fa
La storia la lasci
agli amici di sempre
E la porta rimarrà
aperta a metà
E adesso le stelle
mi sembrano stanche
Ma è solo la vista
che mi si appanna per l'età
Credits
Writer(s): Enrico Riccio, Fortunato Sebastiano, Igor Grassi, Mino Sebastiano
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