Scarabeo

Nato sotto il segno visconteo
Cresciuto dentro al fango non conosco galateo
Il dito traccia il ventre segnando il passo all'alveo
Esami ripetuti, odio il reflusso esofageo
Dimmi quanto, dura l'effetto del piagnisteo
Sono affranto, come un cantore partenopeo
Dimmi quando, diventa patrizio un tizio plebeo
Però intanto, ballo con un ego pigmeo

Sono la voce nella tua testa
La mela marcia dentro la cesta
La scarpa rotta che ha ancora la suola
Ma tu non la calzi più per scelta
Per le ferite mercurio cromo
Ma non m'allevia da quello che sono
Catrame impastato sputato sul suolo
Da un dio che mi odia e mi ha lasciato solo
Sono l'Italia, sono chi prova ma sbaglia
Parla e tartaglia, classe operaia in perenne schermaglia
La crema elitaria e pure la marmaglia
Sono le pare di prima mattina
Sono chi tazza sopra alla panchina
Un tossico che fa moneta
Perché ha preso una crepa e niente colombina
Sono il santino in tasca all'ex premier
Sono le piene previste ma tanto previste
Che quando gli esonda il canale
C'è chi va sotto e non riesce ad uscirne
E allora com'è che si vince
Come scoparmi sta vita dannata
Nella mia botte vino d'annata
Ma non voglio certo la moglie ubriaca
Duro e verticale come la cresta degli Appennini
Ti giri ma non c'è niente
Non c'è un responso, non c'è corrente
È tutto uno scherzo, dammi le Ardenne
Sono un bifolco, dammi le sberle

Nato sotto il segno visconteo
Cresciuto dentro al fango non conosco galateo
Il dito traccia il ventre segnando il passo all'alveo
Esami ripetuti, odio il reflusso esofageo
Odio il branco, viaggio solo in fondo al corteo
Spaurito da un futuro passato come un ebreo
Bevo tanto, e mando la mia lingua in rodeo
Quindi stanco, cado tra le braccia di Morfeo

Sono le Eolie d'agosto di notte
Sono le botte di un padre violento
Sono un portento nel condurre lotte
Ciò che mi fotte è il costante tormento
Sono il sole che bagna ste valli
La camorra l'ndrangheta e tutti i riguardi
Che tanto si fanno alle mafie
Sai, tengo famiglia mangio i taralli
Sono Lambrusco di fresche cantine
Riso amaro, risaie e mondine
Chi a mezza vecchiaia si guarda le braccia
Ci legge sofferte storie contadine
Sono la mano che falsa il referto di questo Paese
Sono le spese sociali
I domiciliari per scherzo
Tanto di sgamo ti esco nelle ore serali
Carnevali tutto l'anno
Tanto fumo, niente arrosto
San Gennaro tutto inganno
Sono il clero che sconfina fa breccia nel dicastero
Tu chiamami Del Piero
Perché vedo tutto in bianco e nero
Sono impulsivo come Nobunaga
Ho mille nomi fra' come Gautama
Sono Manaus, sono giungla urbana
Sono la rapina e pure la madama
Ma non mi fermo alla semifinale
Sono Tardelli che esulta al mondiale
Cercasi avare, vane scoperte che sanno di mare
Qui stiamo tutti bene

Nato sotto il segno visconteo
Cresciuto dentro al fango non conosco galateo
Il dito traccia il ventre segnando il passo all'alveo
Esami ripetuti, odio il reflusso esofageo
Pago care tutte le mie turbe di liceo
L'ardito invito, cercando il clito, un vagito reo
Puoi trovarmi dentro i meandri dell'ipogeo
Vuoi salvarmi? Schiacciami come uno scarabeo



Credits
Writer(s): Stefano Iuliano
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