Poltrona
- "Hell'o'Him canticchia Poltrona"
- "Oh, oh, oh, Hell'o'Him, aspetta!"
"Dobbiamo... dobbiamo fare i seri adesso!"
- "Eh, boh, allora vai tu, prova."
Gli uomini in politica non cambian mai
Fanno lo stesso giro per portarci i guai
Le stesse tue bugie mi ricordan che
Ci cambia tutto e niente se ci sei te
E anche se cambi lato riceverai
Soltanto scottature dai parolai
Aumenterà ogni sera il tuo pianto se
Ti chiederai ogni giorno "ma perché a me?"
Parole al vento sono quelle che sento
Promesse vane di un futuro dove mi accontento
Quando ogni accento del nemico sarà spento
In onore di quel Duce che hai impresso nel cemento
Bravo idiota, ricorda stai attento
Le conseguenze forse non saranno molto di tuo gradimento
Lo sguardo spento
Come un automa accortosi ch'è troppo tardi per il pentimento
Ora sul mondo incombe una guerra
Ed a combatterla sarà la plebe
Ben più dannosa dell'effetto serra
Poi ognuno agisce come meglio crede
Torno sulla traccia, ci metterò la faccia in sede
Queste le motivazioni per cui il mondo non ti crede
Ascolta pure chi ti vede, ariete tra le amebe
Ti denuncio con le metriche intermedie
Aspettati un elenco, organizzo le campane, divento campale
Ma con fare anticostituzionale
Tu che squarci informazioni coi fondamentali
Ali di fenice che abbelliscono falsi ideali
Fai parte degli stessi mali dove tu compari
Sorridendo agli stessi pari con cui ti compari
Ti hanno scoperto, scusa, cambia la forma
E controlla la riforma affinché non ti abbia perso
Gli uomini in politica non cambian mai
Ti mettono in ridicolo ma non lo sai
Le stesse tue bugie mi ricordan che
Ci cambia tutto e niente se ci sei te
E anche se cambi lato riceverai
Soltanto scottature dai parolai
Rinuncia al tuo pensiero, lo sai perché?
Ti fa chiedere sempre "ma perché a me?"
Perché rispetto a chi risponde, sfonderò le sponde
Affondi assieme a me oppure sbatti con le fronde
Ma come le sirene, disturbale e diventano iraconde
Ora prendine il discorso ed adattalo a scelte profonde
Dapprima avevi carta e penna
Adesso è digitale il modo in cui il messaggio ti si conserva
Osserva la statua di Minerva, è il politico preferito
Di chi ha attecchito e stecchito e punta il dito
Ti sei mai chiesto perché è da vent'anni che sei in perdita
Anche se c'è l'Europa che ti salva generosa
Sarà perché tutto ciò che avevi l'hai messo in vendita
Per poter prendere la schiavitù come tua sposa
Alla guida di una superpotenza c'è un ritardato
Un demente psicolabile aggressivo e malfidato
Ma tu zitto, perché anche quando ti sarai ammazzato
Per la loro gioia, sarai sbagliato ma allineato
Gli uomini in politica non cambian mai
Ti mettono in ridicolo ma non lo sai
Intanto mi abbandoni in mezzo a quei se
Ci cambia tutto e niente se ci sei te
E anche se cambi lato continuerai
A vendere il tuo sangue a degli usurai
Rinuncia al tuo pensiero, lo sai perché?
Ti fa chiedere sempre "ma perché a me?"
Stai in silenzio, non fare domande
Che tanto servi solo come fonte di contante
Invece che levarti quel pesante
Fardello di incapaci tu disegni
Arcobaleni per un latitante (Alfredo libero)
I fallimenti che ti porti appresso
Sono conseguenza degli errori che hai concesso
Lasciando accesso ad un'ascesso la cui purga è piaga
Maga di una strada lastricata e la peste dilaga
Saga che ripete le maniere custodite in un maniero
Tempo che ci spero e ti dimentichi chi ero
L'aspetto fisico di un fisico cosciente
Ma usavo la scienza, propaganda stupefacente
Tossico di libertà, vengo guardato male
Se ti svelo quello che c'è dietro a ciò che credevi normale
Chiuso in casa per due anni come un cane
Tu cantavi, io scrivevo testi sulle vergogne italiane
Ma in fondo scemo tu ad aver pretese
Su questo maledetto Bel Paese
Sogno note musicali che si sono arrese
E allora uso questa penna che depenna le attese
Riporto verso il porto una musica scortese
La senti cacofonica ma è ironicamente palese
Una voglia ideologica di logiche incomprese
Sembra di descrivere le loro idee difese
Missione che rituona nel tuo sistema
Sonaglio che decide la sorte e trema
Ti ostini a venerare una falsa icona
Sarà bruciata presto la sua poltrona
- "Oh, oh, oh, Hell'o'Him, aspetta!"
"Dobbiamo... dobbiamo fare i seri adesso!"
- "Eh, boh, allora vai tu, prova."
Gli uomini in politica non cambian mai
Fanno lo stesso giro per portarci i guai
Le stesse tue bugie mi ricordan che
Ci cambia tutto e niente se ci sei te
E anche se cambi lato riceverai
Soltanto scottature dai parolai
Aumenterà ogni sera il tuo pianto se
Ti chiederai ogni giorno "ma perché a me?"
Parole al vento sono quelle che sento
Promesse vane di un futuro dove mi accontento
Quando ogni accento del nemico sarà spento
In onore di quel Duce che hai impresso nel cemento
Bravo idiota, ricorda stai attento
Le conseguenze forse non saranno molto di tuo gradimento
Lo sguardo spento
Come un automa accortosi ch'è troppo tardi per il pentimento
Ora sul mondo incombe una guerra
Ed a combatterla sarà la plebe
Ben più dannosa dell'effetto serra
Poi ognuno agisce come meglio crede
Torno sulla traccia, ci metterò la faccia in sede
Queste le motivazioni per cui il mondo non ti crede
Ascolta pure chi ti vede, ariete tra le amebe
Ti denuncio con le metriche intermedie
Aspettati un elenco, organizzo le campane, divento campale
Ma con fare anticostituzionale
Tu che squarci informazioni coi fondamentali
Ali di fenice che abbelliscono falsi ideali
Fai parte degli stessi mali dove tu compari
Sorridendo agli stessi pari con cui ti compari
Ti hanno scoperto, scusa, cambia la forma
E controlla la riforma affinché non ti abbia perso
Gli uomini in politica non cambian mai
Ti mettono in ridicolo ma non lo sai
Le stesse tue bugie mi ricordan che
Ci cambia tutto e niente se ci sei te
E anche se cambi lato riceverai
Soltanto scottature dai parolai
Rinuncia al tuo pensiero, lo sai perché?
Ti fa chiedere sempre "ma perché a me?"
Perché rispetto a chi risponde, sfonderò le sponde
Affondi assieme a me oppure sbatti con le fronde
Ma come le sirene, disturbale e diventano iraconde
Ora prendine il discorso ed adattalo a scelte profonde
Dapprima avevi carta e penna
Adesso è digitale il modo in cui il messaggio ti si conserva
Osserva la statua di Minerva, è il politico preferito
Di chi ha attecchito e stecchito e punta il dito
Ti sei mai chiesto perché è da vent'anni che sei in perdita
Anche se c'è l'Europa che ti salva generosa
Sarà perché tutto ciò che avevi l'hai messo in vendita
Per poter prendere la schiavitù come tua sposa
Alla guida di una superpotenza c'è un ritardato
Un demente psicolabile aggressivo e malfidato
Ma tu zitto, perché anche quando ti sarai ammazzato
Per la loro gioia, sarai sbagliato ma allineato
Gli uomini in politica non cambian mai
Ti mettono in ridicolo ma non lo sai
Intanto mi abbandoni in mezzo a quei se
Ci cambia tutto e niente se ci sei te
E anche se cambi lato continuerai
A vendere il tuo sangue a degli usurai
Rinuncia al tuo pensiero, lo sai perché?
Ti fa chiedere sempre "ma perché a me?"
Stai in silenzio, non fare domande
Che tanto servi solo come fonte di contante
Invece che levarti quel pesante
Fardello di incapaci tu disegni
Arcobaleni per un latitante (Alfredo libero)
I fallimenti che ti porti appresso
Sono conseguenza degli errori che hai concesso
Lasciando accesso ad un'ascesso la cui purga è piaga
Maga di una strada lastricata e la peste dilaga
Saga che ripete le maniere custodite in un maniero
Tempo che ci spero e ti dimentichi chi ero
L'aspetto fisico di un fisico cosciente
Ma usavo la scienza, propaganda stupefacente
Tossico di libertà, vengo guardato male
Se ti svelo quello che c'è dietro a ciò che credevi normale
Chiuso in casa per due anni come un cane
Tu cantavi, io scrivevo testi sulle vergogne italiane
Ma in fondo scemo tu ad aver pretese
Su questo maledetto Bel Paese
Sogno note musicali che si sono arrese
E allora uso questa penna che depenna le attese
Riporto verso il porto una musica scortese
La senti cacofonica ma è ironicamente palese
Una voglia ideologica di logiche incomprese
Sembra di descrivere le loro idee difese
Missione che rituona nel tuo sistema
Sonaglio che decide la sorte e trema
Ti ostini a venerare una falsa icona
Sarà bruciata presto la sua poltrona
Credits
Writer(s): Alessandro Berti, Anthony Gatto
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