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San Lorenzo, Io so perché tanto di stelle
Nell'aria tranquilla arde e cade
Perché sì gran pianto
Nel concavo cielo sfavilla

Tornava una rondine al tetto
L'uccisero: cadde tra spini
Ella aveva nel becco un insetto
La cena dei suoi rondinini

Ora è là come in croce che tende
Quel verme a quel cielo lontano
E il suo nido è nell'ombra
Che attende, che pigola sempre più piano

Anche un uomo tornava al suo nido
L'uccisero, disse: Perdono
E restò negli occhi aperti un grido
Portava due bambole in dono

Ora là nella casa romita
Lo aspettano, aspettano in vano:
Egli immobile, addita
Le bambole al cielo lontano

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
Sereni, infinito, immortale. Oh!
D'un pianto di stelle lo inondi
Quest'atomo opaco del Male!



Credits
Writer(s): Francesco Vettoretti, Simone Caruso, Simone Men
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