Orfeo ed Euridice

O quanto t'amo nobil' uomo
Che il mio cuore hai conquistato
Una vita insieme e appassionata
Eravam' felici finché è durata
Il mio cuore freme dall'impazienza
Di sentire un'altra volta
Le tue labbra sulle mie
Il mio giovane corpo allacciato al tuo
In un abbraccio, dolce come il miele
Abbiamo rose rosse come vele
Sento la tua pelle calda
Il tuo respiro accanto al mio
Affannarsi piano e poi veloce
Farsi voce del nostro amore
Tu sei bello e aitante
Poi piano mi dai un bacio
Rilassati assieme a guardare il cielo
Dopo un giorno, un giorno pieno

Ma una serpe invidiosa
Del nostro amore si fa sposa
Un giorno in cui in mare stavi
Lei mi morse ambedue le mani
E sul mio seno piangesti tanto
Riecheggiava il tuo canto affranto
Così commossi, gli dei scomposti
Architettarono un'occasione
Architettarono un'occasione
Dall'Ade di ascensione
Verso te io fui congiunta
Ma il tuo sguardo mi fu proibito
E un'insidia fu nascosta
E per sempre io fui rimossa

O quanto t'amo nobil' uomo
Che il mio cuore hai conquistato
Ancor' ti amo, ancor' ti bramo
Anche qui nell'aldilà
Una vita insieme e appassionata
Tanto l'ho desiderata
Tanto che non vedo l'ora
Di abbracciarti e baciarti ancora
Presto insieme noi saremo
E ancor' tanto rideremo
Sali su, veloce verso
La luce, che io ho perso
Poi lì fuori, vederci ancora
Tante volte, come allora

E stavo perduto
Nelle notti di nebbia
Sotto un cielo stellato
Il cui occhio offuscato
Non riusciva a cogliere il senso
Di tale supplizio, così presto inflitto
Al nostro giovane amore
Una rosa appassita dalla vita sfinita
Senza colpa ne voglia diviene più appuntita
Che scende qui in fondo, in questo odiato mondo
In cui gli dei giocano a loro diletto
Io son' sceso e l'ho presa, poi la luce l'ha offesa
E un dio prepotente, dove nulla più sente
Giù l'ha portata, da me l'ha strappata
E or' io canto, l'ho perduta per sempre

Il mio canto gli dei commosse
Pure Ade il mio grido accolse
Tanto che mi fu concesso
Di attraversare l'oltretomba
Prender' lei, portarla fuori
Dall'eterna, eterna ombra
Fui condotto giù all'inferno
Dove tutto sta in eterno
Mi fu detto di non voltarmi
E questo feci fino a uscire
Ma loro furbi, in fallo il piede
Il mio amor' più non si vede
Un cavillo nel loro gioco
Al raggiro io ora invoco
Ma nessun giusto sta tra gli dei
E noi siam' tutti rei
Di tanti crimini non commessi
Agli dei sottomessi

Or' io son' condannato per aver desiderato
Un amore e una vita che or' è rapita
Dal vanto divino, 'sì ignaro e meschino
Di quello che noi abbiamo vissuto
Or' io son' condannato per aver' soltanto amato
Una donna che il mio cuore conquistò
Degli dei me ne infischio, non mi importa quanto rischio
Per te canto questo ancora fino all'ultima mia ora

Voglion fare il lor' mestiere
Senza poi dover' sapere
Quello che la gente prova
E quello che davvero giova
Presto dicon' che mi girai
La condizione non rispettai
Ma fu un errore, perché ero uscito
Ma loro ligi al loro rito
Lei scomparve in un istante
Poi tutto fu così distante
Intollerante fu il destino
Che ci inflisse tal cammino
Per lor' diletto son' qui sfregiato
Il mio amor' m'han' deturpato
Due giovani anime innocenti
Deprivate dai potenti
Come altre hanno visto
I loro sogni su un chiodo affisso
La mia esistenza or' qui è finita
Nemmeno poi vedrò la vita
Sbocciare in rosa nuovamente
In quanto lei è dissolta per sempre
Sol' mi resta che cantare
A tutti i venti il mio male
Perciò io canto a gran voce
Il mio dolore tanto atroce
A gran voce io canto questo
Affinché io possa presto
Ritrovare un po' di pace
E contemplar' l'amor' che tace

Di lei mi resta il suo ricordo
Che avrò caro ogni giorno
In ricordo ho il suo viso
Così dolce, d'amore intriso
Le sue labbra, che baciai tanto
Di cui oggi or' qui canto
Mai scorderò
O te amore
Vivi ora
Nel mio cuore



Credits
Writer(s): Michele Baldo
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