L'Addio (Live)
(Un vecchio brano)
(Uno dei miei primi album)
(Portava dentro questo brano)
(L'addio)
Con la fine dell'estate
Come in un romanzo l'eroina
Visse veramente prigioniera
Con te dietro la finestra guardavamo
Le rondini sfrecciare in alto in verticale
Ogni tanto un aquilone
Nell'aria curva dava obliquità a quel tempo
Che lascia andare via, che lascia andare via
Gli idrogeni nel mare dell'oblio
Da una crepa sulla porta ti spiavo nella stanza
Un profumo invase l'anima
E una luce prese posto sulla cima delle palme
Con te dietro la finestra guardavamo
Le rondini sfrecciare in alto in verticale
Lungo strade di campagna
Stavamo bene
Per orgoglio non dovevi
Lasciarmi andare via, lasciarmi andare via
Ogni tanto un aquilone
Nell'aria curva dava obliquità a quel tempo
Che lascia andare via, che lascia andare via
Gli idrogeni nel mare dell'oblio
Quando me ne andai di casa
Finsi un'allegria ridicola
Dei ragazzi uscivano da scuola
Dietro alla stazione, sopra una corriera
L'addio
(Grazie, grazie, un po' di tè)
(Marco Remondini al violoncello)
(Stefano Medioli, tastiere e computer)
(Corrado Medioli, il papà di Stefano)
(Somiglia un po' a Pavarotti, papavarotti)
(Noi giochiamo molto, eh... un grazie a tutto lo staff dei tecnici che sono bravissimi)
(Perché cantare nelle chiese, tu lo sai, Carla, è molto difficile perché c'è questo riverbero)
(Che insomma... qualche volta si perde la parola)
(Uno dei miei primi album)
(Portava dentro questo brano)
(L'addio)
Con la fine dell'estate
Come in un romanzo l'eroina
Visse veramente prigioniera
Con te dietro la finestra guardavamo
Le rondini sfrecciare in alto in verticale
Ogni tanto un aquilone
Nell'aria curva dava obliquità a quel tempo
Che lascia andare via, che lascia andare via
Gli idrogeni nel mare dell'oblio
Da una crepa sulla porta ti spiavo nella stanza
Un profumo invase l'anima
E una luce prese posto sulla cima delle palme
Con te dietro la finestra guardavamo
Le rondini sfrecciare in alto in verticale
Lungo strade di campagna
Stavamo bene
Per orgoglio non dovevi
Lasciarmi andare via, lasciarmi andare via
Ogni tanto un aquilone
Nell'aria curva dava obliquità a quel tempo
Che lascia andare via, che lascia andare via
Gli idrogeni nel mare dell'oblio
Quando me ne andai di casa
Finsi un'allegria ridicola
Dei ragazzi uscivano da scuola
Dietro alla stazione, sopra una corriera
L'addio
(Grazie, grazie, un po' di tè)
(Marco Remondini al violoncello)
(Stefano Medioli, tastiere e computer)
(Corrado Medioli, il papà di Stefano)
(Somiglia un po' a Pavarotti, papavarotti)
(Noi giochiamo molto, eh... un grazie a tutto lo staff dei tecnici che sono bravissimi)
(Perché cantare nelle chiese, tu lo sai, Carla, è molto difficile perché c'è questo riverbero)
(Che insomma... qualche volta si perde la parola)
Credits
Writer(s): Francesco Battiato, Vera Ciossani, Giacomo Di Martino
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