Ghibea

Padrone, padrone sono stanco, non ce la faccio più
Perché non ci fermiamo in questa città dei Gebusei
Faremo riposare gli animali, passeremo in essa la notte
E poi domattina ripartiremo per il nostro viaggio

No, no servo mio, noi non ci fermeremo in una città di stranieri
Che non sono figli di Israele e che non amano il nostro Dio
Forza, anch'io sono stanco, ma andremo fino a Ghibea

Son tornato per caso dentro questa strana città
Dove niente si muove mai senza guadagno e avidità
Sono tutti in vetrina per farsi ammirar ma sono senza libertà
Ma dov'è la città che cercavo io?
E nessuno si sveglia più da questa ignobile schiavitù
Sono tutti in vetrina per farsi ammirar ma sono senza libertà

Ma com'è cambiata questa città
Ricordo ancora la fedeltà e la sua fede
E del Signore aveva timore
Gioioso e puro era il suo cuore e regnava l'amore

Ma com'è cambiata questa città
Ricordo ancora la fedeltà e la sua fede
E del Signore aveva timore
Gioioso e puro era il suo cuore e regnava l'amore

Come il Levita di Efraim, anche il nostro Signore Gesù tornerà
Egli disse I vostri lombi siano cinti e le vostre lampade accese
Siate simili a coloro che aspettano il loro padrone
Quando ritorna dalle nozze, per aprirgli appena egli arriva e bussa
Beati quei servi che il padrone troverà vigilanti quando egli verrà

Ma tu Ghibea hai abbandonato Dio che ti ha fatta
Ed hai disprezzato la Roccia della tua salvezza
E come Sodoma e Gomorra sarai distrutta

Ma com'è cambiata questa città
Ricordo ancora la fedeltà e la sua fede
E del Signore aveva timore
Gioioso e puro era il suo cuore e regnava l'amore

Ma com'è cambiata questa città
Ricordo ancora la fedeltà e la sua fede
E del Signore aveva timore
Gioioso e puro era il suo cuore e regnava l'amore



Credits
Writer(s): Angelo D'apice
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