Sessione (feat. J Milli)
(intro piano)
Vorrei fare arte non studiare sopra un banco
Questo rifletto in sessione perché sto stanco
La pressione sociale è una questione da cambiare
O finirò impiccato con la sciarpa in uni ad occhi chiusi sono
Voce di una generazione a cui ripeti sempre che non è abbastanza
Serve l'emozione non solo divieti e relegarci dentro a una stanza
Non sai cosa darci e poi ci dai la colpa
Erediteremo un mondo in cenere
E se il figlio è un attivista ambientalista
Gli dirai degenere noi
Non siamo numeri e nemmeno macchine
Non siamo sudditi dentro un sistema fallace
Dalla padella alla brace
Dove conta soltanto quanto sei bella
Ma su quanto sei brava si tace
Io non so dove andrà la mia arte
Ma non voglio finisca a dire ciò che piace
Dicono i giovani fanno poco
La retorica è sempre la stessa
Però posso sentirlo in un bar
Non certo da una professoressa
Cristo santo
La meritocrazia ci spinge verso la pazzia
Mentre il ministero dell'istruzione
Pensa che sia un bene
Usare l'umiliazione è un mistero
La salute mentale qua si trascura fino a non aver cura
Fino a avere paura che forse diventi un po' la tua natura
Proroga su proroga per cambiamenti attesi
Se mi serve una psicologa
La aspetterò due mesi
Se ci arrivo
Io sono privilegiato ed ho un ambiente supportivo
Resisto e rimango vivo
Ed Esisto fin quando scrivo
Fino a trovare un motivo
Mi sentivo un po' passivo
Perché ho un ripetuto trauma nel mio arco narrativo
Torno ubriaco fradicio è un giorno qualsiasi
Odio sentirmi apatico e non riuscire a gestirmi
Chiuso dentro un baco mi irrito tipo psoriasi
Perché so che all'atto pratico non riesci a sentirmi
Vorrei fare arte non studiare sopra un banco
Questo rifletto in sessione perché sto stanco
La pressione sociale è una questione da cambiare
O finirò impiccato con la sciarpa in uni ad occhi chiusi sono
Voce di una generazione a cui ripeti sempre che non è abbastanza
Serve l'emozione non solo divieti e relegarci dentro a una stanza
Non sai cosa darci e poi ci dai la colpa
Erediteremo un mondo in cenere
E se il figlio è un attivista ambientalista
Gli dirai degenere noi
Non siamo numeri e nemmeno macchine
Non siamo sudditi dentro un sistema fallace
Dalla padella alla brace
Dove conta soltanto quanto sei bella
Ma su quanto sei brava si tace
Io non so dove andrà la mia arte
Ma non voglio finisca a dire ciò che piace
Dicono i giovani fanno poco
La retorica è sempre la stessa
Però posso sentirlo in un bar
Non certo da una professoressa
Cristo santo
La meritocrazia ci spinge verso la pazzia
Mentre il ministero dell'istruzione
Pensa che sia un bene
Usare l'umiliazione è un mistero
La salute mentale qua si trascura fino a non aver cura
Fino a avere paura che forse diventi un po' la tua natura
Proroga su proroga per cambiamenti attesi
Se mi serve una psicologa
La aspetterò due mesi
Se ci arrivo
Io sono privilegiato ed ho un ambiente supportivo
Resisto e rimango vivo
Ed Esisto fin quando scrivo
Fino a trovare un motivo
Mi sentivo un po' passivo
Perché ho un ripetuto trauma nel mio arco narrativo
Torno ubriaco fradicio è un giorno qualsiasi
Odio sentirmi apatico e non riuscire a gestirmi
Chiuso dentro un baco mi irrito tipo psoriasi
Perché so che all'atto pratico non riesci a sentirmi
Credits
Writer(s): Davide Fontana, Geremia Ballin
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