Santorre il Carbonaro

Io non credo che sia normale
Apparire agli altri così eccezionale
Qualcosa di speciale
E sentirsi poi braccato come un animale
Su una zattera in mezzo al mare
Attratto dalle stelle così quanto dal fondale
Che fatica a galleggiare
Un quadrato stretto dentro un corpo triangolare

Sensazioni strane
Hai presente quando apri la bocca per parlare
Ma senti che fa male
Anche quel vizio compulsivo che hai di respirare
E non c'è nient'altro da fare
Se non aprire la finestra per volare
Come un'aquila irreale
Per predare un po' d'amore virtuale

Capita anche a voi
Di ricercare la lunghezza d'onda del creato
Evitando gli avvoltoi
Che si sono dati il cambio col tuo vicinato
Quanti like e RIP avrai
Se trapassando ti fai un selfie pollicione alzato
Forse l'oscar vincerai
Per fare il morto nel remake del Dottor Zivago

Fermo sono e sento e se penso sarò e sentirò

Ho rincorso cosciente la mia stella cadente
Liberando la mente ho immaginato il presente

Nel tempo dell'avrò
In cui per strada non si parla altro che di denaro
Io risorgerò
Come Santorre fece nel periodo carbonaro
Estromesso dallo show
Non ti nascondo che mi sento ancora frastornato
Ma come disse il grande Bob
Ricordati, la cosa più triste nella vita è il talento sprecato

Convalescente da una morte apparente
Libertà è il mio movente, giuro sono innocente
Io sarò diligente spero sarà clemente
Signor Presidente no che non se ne pente

Ieri in fila sul raccordo ho fischiettato
Il perfetto motivetto per un tormentone
Mentre drogavo il mio rancore con un gelato
È filato via

Bravo coglione



Credits
Writer(s): Daniele D'orazi
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