Carne d'asino
5:30 buio o luce
Non cambia nulla a Ilario
Poiché è un suono che definisce
La veglia "il sicario
Del sonno". Come un automa
Si alza dal letto, sognando il diploma
E si allena fino alle sette
Quando è tempo di prepararsi
E nuovamente addestrarsi
Di studiare non si smette
In seguito si ciba e in cameretta sua si reca
In quiete egli apprende come se fosse in biblioteca
Niente sosta come nel volo di un rondone
Perché il tempo è limitato e non si spreca
Infine cena, nell'immediato
Torna al suo letto, sognando l'attestato
Ma egli "non pensava ad altro che
A quella vita senza pensieri e
Senza fatica che facevano gli altri"
Quelli che considerava mostri
Questo è quello che siamo
Solamente carne d'asino
5:30 buio o luce
Non cambia nulla a Michele
Poichè è l'angoscia che induce
Il risveglio crudele
Come un automa
Si alza dal lastricato
Pensando al diploma
Che non ha mai avuto
Comincia a lavorare
Puntuale alle ore sette
A casa vuole già tornare
Ma non può fare niente
Il tempo deve passare
E come un mulo da bindolo
Deve sempre far girare
La ruota del secolo
Da giovane borbottava
"Sono stanco di questa vitaccia!"
Fare fortuna voleva
E andò via con la sua bisaccia
La testa alta portava
Qualche soldo buscava
Ma contento non era
"tanto vitaccia non era"
Ora egli non pensa ad altro che a quella vita
Senza pensieri e senza fatica
Che faceva prima di andare via
Da quel "luogo di sola agonia"
Ora egli non pensa ad altro che a quella vita
Senza pensieri e senza fatica
Che faceva prima di andare via
Da quel "luogo di sola agonia"
...Agonia
...Agonia
...Agonia
...Agonia
...Agonia
...Agonia chiamato scuola
5:30 buio o luce
Non cambia nulla
Poiché la vita feroce
Ci affatica dalla culla
Questo è quello che siamo
Solamente carne d'asino
Ma Ilario e Michele non pensavano ad altro che
A quella vita senza pensieri e
Senza fatica che facevano gli altri
Quelli che si esibiscono sui palchi
Nella vita vera
Un po' devi faticare
Come l'ardente cera
Ti devi consumare
E non devi mollare mai
Meno tormento avrai
Nella vita vera
Un po' devi faticare
Come l'ardente cera
Ti devi consumare
E non devi mollare mai
Meno tormento avrai
Carne d'asino
Non cambia nulla a Ilario
Poiché è un suono che definisce
La veglia "il sicario
Del sonno". Come un automa
Si alza dal letto, sognando il diploma
E si allena fino alle sette
Quando è tempo di prepararsi
E nuovamente addestrarsi
Di studiare non si smette
In seguito si ciba e in cameretta sua si reca
In quiete egli apprende come se fosse in biblioteca
Niente sosta come nel volo di un rondone
Perché il tempo è limitato e non si spreca
Infine cena, nell'immediato
Torna al suo letto, sognando l'attestato
Ma egli "non pensava ad altro che
A quella vita senza pensieri e
Senza fatica che facevano gli altri"
Quelli che considerava mostri
Questo è quello che siamo
Solamente carne d'asino
5:30 buio o luce
Non cambia nulla a Michele
Poichè è l'angoscia che induce
Il risveglio crudele
Come un automa
Si alza dal lastricato
Pensando al diploma
Che non ha mai avuto
Comincia a lavorare
Puntuale alle ore sette
A casa vuole già tornare
Ma non può fare niente
Il tempo deve passare
E come un mulo da bindolo
Deve sempre far girare
La ruota del secolo
Da giovane borbottava
"Sono stanco di questa vitaccia!"
Fare fortuna voleva
E andò via con la sua bisaccia
La testa alta portava
Qualche soldo buscava
Ma contento non era
"tanto vitaccia non era"
Ora egli non pensa ad altro che a quella vita
Senza pensieri e senza fatica
Che faceva prima di andare via
Da quel "luogo di sola agonia"
Ora egli non pensa ad altro che a quella vita
Senza pensieri e senza fatica
Che faceva prima di andare via
Da quel "luogo di sola agonia"
...Agonia
...Agonia
...Agonia
...Agonia
...Agonia
...Agonia chiamato scuola
5:30 buio o luce
Non cambia nulla
Poiché la vita feroce
Ci affatica dalla culla
Questo è quello che siamo
Solamente carne d'asino
Ma Ilario e Michele non pensavano ad altro che
A quella vita senza pensieri e
Senza fatica che facevano gli altri
Quelli che si esibiscono sui palchi
Nella vita vera
Un po' devi faticare
Come l'ardente cera
Ti devi consumare
E non devi mollare mai
Meno tormento avrai
Nella vita vera
Un po' devi faticare
Come l'ardente cera
Ti devi consumare
E non devi mollare mai
Meno tormento avrai
Carne d'asino
Credits
Writer(s): Gabriele Tucci
Lyrics powered by www.musixmatch.com
Link
© 2025 All rights reserved. Rockol.com S.r.l. Website image policy
Rockol
- Rockol only uses images and photos made available for promotional purposes (“for press use”) by record companies, artist managements and p.r. agencies.
- Said images are used to exert a right to report and a finality of the criticism, in a degraded mode compliant to copyright laws, and exclusively inclosed in our own informative content.
- Only non-exclusive images addressed to newspaper use and, in general, copyright-free are accepted.
- Live photos are published when licensed by photographers whose copyright is quoted.
- Rockol is available to pay the right holder a fair fee should a published image’s author be unknown at the time of publishing.
Feedback
Please immediately report the presence of images possibly not compliant with the above cases so as to quickly verify an improper use: where confirmed, we would immediately proceed to their removal.