Lungo il tevere
Lungo il Tevere va
Scorre un ramo e va via
Vi si poggia un gabbiano
Tra gli adagi di un piano
E rispecchia più giù
Sulle acque quel blu
Oggi è un giorno sereno
Niente nuvole in cielo
Niente nuvole solo un tenore
Che all'alba vittoria lui vuole
Sopra, quei ponti
Viandanti da sempre
Ma chi si è fermato
Per guardare giù
Chi ci ha, pensato e non l'ha fatto più
Chi ci ha giurato
E un lucchetto serrato
E una chiave lanciata e poi un bacio
Mai si è fermato ne lindietro tornato continua da sempre a scorrere là
E anche dipinto si continuerà
Lungo le sponde l'incedere lento
E un volteggio poi su ritornare
Lungo il Tevere va
Sta portandomi via
Mi abbandono ai riflessi
Non ricordo chi sono
Finirà, prima o poi questo scorrere
Vai e raggiungi il tuo mare
Dove altro finire
E raggiungi il tuo mare
Poi cambierai nome
Ma in sostanza uguale
Oh fiume sacro tu predestinato
A giungere all'urbe non lasciarla più
Di anse nel ventre feconda l'hai tu
Chi ti ha lasciato il suo ultimo afflato
In bianco coi punti in sospeso
Notte da insonne tra gli argini fugge
Un topo impaurito rintana più giù
Sui lati opposti tuguri e più in là
Fuochi di zingari poi improvvisati
Quei balli smodati cantare
Scorre un ramo e va via
Vi si poggia un gabbiano
Tra gli adagi di un piano
E rispecchia più giù
Sulle acque quel blu
Oggi è un giorno sereno
Niente nuvole in cielo
Niente nuvole solo un tenore
Che all'alba vittoria lui vuole
Sopra, quei ponti
Viandanti da sempre
Ma chi si è fermato
Per guardare giù
Chi ci ha, pensato e non l'ha fatto più
Chi ci ha giurato
E un lucchetto serrato
E una chiave lanciata e poi un bacio
Mai si è fermato ne lindietro tornato continua da sempre a scorrere là
E anche dipinto si continuerà
Lungo le sponde l'incedere lento
E un volteggio poi su ritornare
Lungo il Tevere va
Sta portandomi via
Mi abbandono ai riflessi
Non ricordo chi sono
Finirà, prima o poi questo scorrere
Vai e raggiungi il tuo mare
Dove altro finire
E raggiungi il tuo mare
Poi cambierai nome
Ma in sostanza uguale
Oh fiume sacro tu predestinato
A giungere all'urbe non lasciarla più
Di anse nel ventre feconda l'hai tu
Chi ti ha lasciato il suo ultimo afflato
In bianco coi punti in sospeso
Notte da insonne tra gli argini fugge
Un topo impaurito rintana più giù
Sui lati opposti tuguri e più in là
Fuochi di zingari poi improvvisati
Quei balli smodati cantare
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