I Poeti

I poeti son giovani e belli
E portano in cuore la luce del sole e un canto d'uccelli
E la strada del borgo natio
La pioggia sui tetti, la povera gente amata da Dio

Poesia, poesia
Deh, proteggimi ovunque io sia
Poesia, poesia

I poeti son vecchi signori che mangian le stelle
Distesi sui prati delle loro ville
E s'inventano zingare more
Per farsi credibili agli occhi del mondo col loro dolore

Poesia, poesia, poesia, poesia

I poeti si fanno le pippe coi loro ricordi
La casa, la mamma, le cose che perdi
E poi strisciano sui congiuntivi
Se fossi, se avessi, se avessi e se fossi, se fossimo vivi

Poesia, poesia
Deh, proteggimi ovunque io sia
Poesia, poesia

I poeti hanno visto la guerra con gli occhi degli altri
Che tanto per vivere han perso la pelle
Così, scrivon piangendo cipolle
Su barbe profetiche intinte nel vino che pure gli serve

Poesia, poesia, poesia, poesia

I poeti son liberi servi di re e cardinali
Che van ripetendo "Noi siam tutti uguali"
E si tingono di rosso vivo
Ciascuno pensando "Il giorno del Nobel farò l'antidivo"

Poesia, poesia
Deh, proteggimi ovunque io sia
Poesia, poesia

I poeti son litri di vino bevuti per noia
Per scriver parole davanti al mattino
Mentre sognano bambine nude che uscendo da scuola
Li prendon per mano e gli danno la viola

Poesia, poesia, poesia, poesia

I poeti son giovani stanchi che servon lo Stato
Sputandogli in faccia perché sia dannato
E sbandierano cieli e fontane, messaggi e colombe
A noi le campane, ai ricchi le trombe

Poesia, poesia, poesia, poesia
Poesia, poesia, poesia, poesia
Poesia, poesia, poesia, poesia
Poesia, poesia, poesia, poesia

Poesia, poesia, poesia, poesia
Poesia, poesia, poesia, poesia
Poesia, poesia, poesia, poesia
Poesia, poesia, poesia, poesia



Credits
Writer(s): Roberto Vecchioni
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