Quando venne lei
Mauri aveva una mano fatata, votata al disegno da sempre
La sua camera un mare di fogli con scogli di matite e tempere
Nessuno come lui rendeva bene i fiori delle orchidee aperte
O le foglie delle ninfee che accolgono il volo delle libellule
Maurizio non aveva una donna
E conosceva bene il modo giusto e i percorsi per fuggire da sé
Una matita ed un'onda
Di forme e contorni che invadevano il foglio eleggendolo re
Ma per quanto lui fosse un animo forte e puro
Anche il suo polso cedette quando venne lei
I suoi mondi, i suoi sfondi, i suoi sogni nei bordi dei fogli
Quando venne lei
In Maurizio era viva e profonda
Un'orma lasciata dalla prova di fuga forse verso gli dei
Quest'onda fonda era somma
Degli anni trascorsi tra i suoi fogli e i colori a sognare fra sé
L'infanzia passata chino sui fogli del tavolino
E la mano sua da bambino prodigio, genio creativo
Tracciava dentro a un profilo di un rigo color turchino
Ed un mondo si ergeva, bivio fra i fogli di un bimbo schivo
Lui che era nato fra le industrie e le sassaie
Sognava di scappare fra i suoni di un temporale
Suo padre una testa calda, sua madre una schiena stanca
Da grande lei lo sognava elegante in una banca
Quando lui disse a casa: "Io voglio vivere d'arte"
Sua madre tacque e pianse, suo padre lo prese da parte
E poi gli disse: "Raccogli i tuoi fogli, ricordi: se parti non torni
Se parti ti scordi i tuoi soldi, i tuoi sogni"
Quando arrivò a Bologna tutto gli apparve come il cielo in terra
La conobbe che passava sotto i portici dell'Accademia
Lei aveva la pelle bianca e gli occhi azzurri e diafani
La prima volta che gli baciò le braccia lui si perse negli attimi
Ma in fondo era più di una donna
Sapeva cullarlo per vedere altri mondi e poi scordarsi di sé
"Questa tua forza è una bomba"
Pensava l'artista mentre tutto scorreva e lui viaggiava da re
Ma per quanto lui fosse un animo forte e chiuso
Anche il suo polso cedette quando venne lei
I suoi mondi, i suoi sfondi, i suoi sogni nei bordi dei fogli
Quando venne lei
Lei lo cercava come fosse un vero amore
Fra i mercanti dell'est o nella bibo di Piazza Maggiore
Poi fu lui a cercarla in continuazione
Fra i mercati all'aperto e i bistrot della rive gauche l'odore
Quando disse ai suoi fogli: "Sì, è lei la mia partner"
Le sue vecchie carte bianche, la sua arte messe da parte e poi
E lei era così dolce da non poterne fare senza
Lui ne impugnava l'elsa, ne coglieva tutta l'essenza, poi
La vide aggirarsi tra le persone della stazione
Vide gli amici di poche ore morire per il suo amore
Vide gli zombie senza più cuore sputare dentro al flacone
E con una dose di metadone fare due dosi di metadone
La sua camera un mare di fogli con scogli di matite e tempere
Nessuno come lui rendeva bene i fiori delle orchidee aperte
O le foglie delle ninfee che accolgono il volo delle libellule
Maurizio non aveva una donna
E conosceva bene il modo giusto e i percorsi per fuggire da sé
Una matita ed un'onda
Di forme e contorni che invadevano il foglio eleggendolo re
Ma per quanto lui fosse un animo forte e puro
Anche il suo polso cedette quando venne lei
I suoi mondi, i suoi sfondi, i suoi sogni nei bordi dei fogli
Quando venne lei
In Maurizio era viva e profonda
Un'orma lasciata dalla prova di fuga forse verso gli dei
Quest'onda fonda era somma
Degli anni trascorsi tra i suoi fogli e i colori a sognare fra sé
L'infanzia passata chino sui fogli del tavolino
E la mano sua da bambino prodigio, genio creativo
Tracciava dentro a un profilo di un rigo color turchino
Ed un mondo si ergeva, bivio fra i fogli di un bimbo schivo
Lui che era nato fra le industrie e le sassaie
Sognava di scappare fra i suoni di un temporale
Suo padre una testa calda, sua madre una schiena stanca
Da grande lei lo sognava elegante in una banca
Quando lui disse a casa: "Io voglio vivere d'arte"
Sua madre tacque e pianse, suo padre lo prese da parte
E poi gli disse: "Raccogli i tuoi fogli, ricordi: se parti non torni
Se parti ti scordi i tuoi soldi, i tuoi sogni"
Quando arrivò a Bologna tutto gli apparve come il cielo in terra
La conobbe che passava sotto i portici dell'Accademia
Lei aveva la pelle bianca e gli occhi azzurri e diafani
La prima volta che gli baciò le braccia lui si perse negli attimi
Ma in fondo era più di una donna
Sapeva cullarlo per vedere altri mondi e poi scordarsi di sé
"Questa tua forza è una bomba"
Pensava l'artista mentre tutto scorreva e lui viaggiava da re
Ma per quanto lui fosse un animo forte e chiuso
Anche il suo polso cedette quando venne lei
I suoi mondi, i suoi sfondi, i suoi sogni nei bordi dei fogli
Quando venne lei
Lei lo cercava come fosse un vero amore
Fra i mercanti dell'est o nella bibo di Piazza Maggiore
Poi fu lui a cercarla in continuazione
Fra i mercati all'aperto e i bistrot della rive gauche l'odore
Quando disse ai suoi fogli: "Sì, è lei la mia partner"
Le sue vecchie carte bianche, la sua arte messe da parte e poi
E lei era così dolce da non poterne fare senza
Lui ne impugnava l'elsa, ne coglieva tutta l'essenza, poi
La vide aggirarsi tra le persone della stazione
Vide gli amici di poche ore morire per il suo amore
Vide gli zombie senza più cuore sputare dentro al flacone
E con una dose di metadone fare due dosi di metadone
Credits
Writer(s): Alessio Mariani
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