Indiano Metropolitano

Mi muovo nel traffico lento, con l'occhio un po' spento e uno sguardo molesto
Soltanto perché non ci vedo e questo vuol dire che non imbruttisco
Ma invece se mi guardo intorno, me ne rendo conto mi basta un momento
Capire che a queste persone gliene frega cazzi se tu sei contento
La scimmia di chi si è annoiato e di chi ha pestato la merda di un cane su un prato
La porta dovunque l'effetto di un mondo malato che ti fa sentire deviato
Continui a schivare gli aspetti, cercare contatti, ammirare chi già ci ha svoltato
Con l'ipocrisia di sentirsi migliori degli altri, per questo mi sento un indiano
Mi piace notare le cose cambiare, gli agganci che questa tua vita può avere
Vederla intrecciare, con altre magari di un altro colore
Non credere a chi già si sente migliore è solo un puntino di questa spirale
La fretta consuma il ricordo del nostro dolore

L'alone che portano addosso le goffe persone che cercano la riemersione
A danno di chi gli sta intorno e le fanno annegare, il cane che morde il padrone
Gentaglia che inquinerà l'aria del suo narcisismo per darci una nuova lezione
Su quello che non è la vita e su tutto il resto che neanche volevo sapere
La rabbia che esplode all'incrocio se mai c'è qualcuno che stenta a partire
Ci metterà un nanosecondo a passare da insulto a mazzate di santa ragione
Il gusto e la comodità di guardarsi dall'auto questo teatrino incivile
Sperando che accada di nuovo e vada a spezzare la noia ad effetto mortale

Mi piace notare le cose cambiare, gli agganci che questa tua vita può avere
Vederla intrecciare, con altre magari di un altro colore
Non credere a chi già si sente migliore è solo un puntino di questa spirale
La fretta consuma il ricordo del nostro dolore



Credits
Writer(s): Vincenzo Leuzzi
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