La Lettera (Karadi)

Cosi ti scrivo delle spiagge di silenzio
Perdute in questo oceano di città vaganti
E piango anch' io dal cuore lacrime in cemento
E ho fiori secchi fra i capelli, ancora tanti

A volte il tuo ricordo mi riporta il mare
Qui sopra il tavolo e ci intingo la mia penna
Per farmi forza e dirti che va tutto bene
Che la felicità mi ha dato solo qualche sberla

Va bene si, va bene il lampo che non tuona
E questa cittá di lampadine sui deserti
Va bene il tango della morte ad ogni ora
Ma non seppellite le mie stelle ad occhi aperti!

Mia cara madre sai da quanto non ti vedo
Ridi ancora come ridono i limoni?
Ho pianto la mia giovinezza e qui speravo
Di farmi un altra vita e uomini più buoni

I sogni vanno come piccole faville
E il fuoco della vita un po' si spegne lento
Quaggiù in città ci sono mille meraviglie
Pero nessuna cambia il mio dolore in vento

Quel vento forte che fa camminare ancora
Le mie speranze verso un mondo più felice
Un mondo senza tante storie di paura
E cacciatori ad ogni volo di pernice

Va bene si, va bene il lampo che non tuona
E questa città di lampadine sui deserti
Va bene il tango della morte ad ogni ora
Ma non seppellite le mie stelle ad occhi aperti!
Ad occhi aperti!
Ad occhi aperti!



Credits
Writer(s): Thanos Mikroutsikos, Maurizio Piccoli, Nikos Kavvadias
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