Una donna e la sua semplicità

Ho fatto finta di pensarti come ad una conchiglia ancora chiusa,
Inviolata dai capricci del mare
E poi ho pregato gli dei che non esistono di strapparti ai rimedi
Che fingi di attuare per incastrare insieme le frasi di una canzone senza note
In cui dici che non ci sarebbero state stelle in cielo quella notte
Perché Dio le avrebbe conservate per una notte migliore
Ho pensato a quanto sarebbe stato bello avere avuto un cane da portare fuori a pisciare
Non so niente ma so che col vento cadono le foglie, lo so

E poi mentre andavo al lavoro a far finta di essere di buon umore
Un vecchio mi tampona e io ho fatto finta di sentire dolore
All'ospedale un dottore ha fatto finta di non capire
Ma per non rischiare ha fatto finta di volermi guarire
Tanto c'era l'assicurazione
E io ho fatto finta di cercare ancora una volta una persona viva tra le macerie di un palazzo che non è mai crollato

Non so niente ma so che col tempo cadono anche le stelle, lo so

Sono tornato e ho fatto finta di riordinare casa sistemando a caso le cose
Quasi come se fosse davvero la mia casa
E non immagini la pena di trovare il tuo cuore-aquilone
Impigliato tra i rami di un albero spoglio che spera ancora in un soffio di vento
Io non sono la stella cadente che si ferma a guardarti precipitare nel vuoto
Ma continuo a pensarti come ad una conchiglia ancora chiusa
Inviolata dai capricci del mare



Credits
Writer(s): Giovanni Gulino, Carmelo Pipitone
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