Le Cose in Comune

Le cose in comune

Le cose che abbiamo in comune sono 4850.
Le conto da sempre, da quando mi hai detto: "Ma dai, pure tu sei degli anni '60?"
Abbiamo due braccia, due mani, due gambe, due piedi, due orecchie ed un solo cervello,
soltanto lo sguardo non è proprio uguale, perché il mio è normale ma il tuo è troppo bello!
Le cose che abbiamo in comune sono facilissime da individuare:
ci piace la musica ad alto volume fin quanto lo stereo la può sopportare,
ci piace Daniele, Battisti, Lorenzo, le urla di Prince, i Police,
mettiamo un CD prima di addormentarci e al nostro risveglio deve essere lì.

Perché quando io dormo, tu dormi,
quando io parlo, tu parli,
quando io rido, tu ridi,
quando io piango, tu piangi,
quando io dormo, tu dormi,
quando io parlo, tu parli,
quando io rido, tu ridi,
quando io piango, tu ridi.

Le cose che abbiamo in comune sono così tante che quasi spaventano:
entrambi viviamo da più di vent'anni ed entrambi comunque da meno di trenta,
ci piace mangiare, dormire, viaggiare, ballare, sorridere, fare l'amore.
Lo vedi? Son tante le cose in comune che a farne un elenco ci vogliono almeno tre ore.

Ma, allora, cos'è? Cosa ti serve ancora? A me è bastata un ora.

Le cose che abbiamo in comune. Ricordi? Sei tu che per prima l'hai detto.
Dicevi: "Ma guarda! Lo stesso locale, le stesse patate, lo stesso bracchetto!"
E a chi mi domanda una nuova conferma, un identico ritmo di vino e risate,
e poi l'emozione di quel primo bacio, le labbra precise, perfette, incollate.

Abbracciarti, studiare il tuo corpo, vedere che in viso eri già tutta rossa,
e intanto scoprire, stupito e commosso, che avevi le mie stesse identiche ossa.
E allora ti chiedo: "Non è sufficiente? Cos'altro ti serve per essere certa?
Con tutte le cose che abbiamo in comune l'unione tra noi non sarebbe perfetta?"

Quando io dormo, tu dormi,
quando io parlo, tu parli,
quando io rido, tu ridi,
quando io piango, tu piangi,
quando io dormo, tu dormi,
quando io parlo, tu parli,
quando io rido, tu ridi,
quando io piango, tu ridi.

Ma, allora, cos'è? Cosa ti serve ancora? A me è bastata un'ora.
A me è bastata un'ora.

Le cose che abbiamo in comune sono 4850.
Le conto da sempre, da quando mi hai detto: "Ma dai, pure tu sei degli anni '60?"
Abbiamo due braccia, due mani, due gambe, due piedi, due orecchie ed un solo cervello,
soltanto lo sguardo non è proprio uguale, perché il mio è normale ma il tuo, oh, è troppo bello!
Troppo bello!

Quando io dormo, tu dormi,
quando io parlo, tu parli,
quando io rido, tu ridi,
quando io piango, tu ridi.
Troppo bello!



Credits
Writer(s): Vincenzo Miceli, Daniele Silvestri
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