Ho visto anche degli zingari Felici (Introduzione)

E' vero, sputiamo per terra quando vediamo passare un gobbo, un tredici o un ubriaco.
O quando non vogliamo incrinare il meraviglioso equilibrio di un odiosità senza fine di una felicità senza il peggio.
E' vero che non vogliamo pagare la colpa di non avere colpe e che preferiamo morire.
Piuttosto che abbassare la faccia, è vero, cerchiamo l'amore sempre nelle braccia sbagliata.
E' vero che non vogliamo cambiare il nostro inverno in estate, è vero che i poeti ci fanno paura.
Perché i poeti accarezzano troppo le gobbe, amano l'odore delle amarmi, odiano la fine della giornata.
Perché i poeti aprano sempre la loro finestra anche se noi diciamo che è una finestra sbagliata.
E' vero che non ci capiamo, che non parliamo mai in due la stessa lingua.
E abbiamo paura del buio e anche della luce, è vero, che abbiamo tanto da fare che non facciamo mai niente.
E' vero che spesso la strada sembra un inferno, una voce in cui non riusciamo a stare insieme, dove non riconosciamo mai i nostri fratelli.
E' vero che beviamo il sangue dei nostri padri e odiamo tutte le nostre donne e tutti i nostri amici.
Ma ho visto anche degli zingari felici corrersi dietro, far l'amore e rotolarsi per terra.
Ho visto anche degli zingari felici in piazza Maggiore a ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.



Credits
Writer(s): Claudio Lolli
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