Il drago verdolino

Esco, c'è un uomo; no non è un uomo: è un drago.
Ha le ali verdi e la faccia fa paura.
Poi vado al bar e al bar c'è il barista;
no non è un barista: è un mostro giallo e fucsia.
Me ne vado al mare, mi tuffo e, a un certo punto,
il mare è una bocca così grande che mi risucchia.
Vado a dormire e finalmente sono da solo.
No, non sono da solo: arriva il gatto, ma è un giaguaro.
No, no, no non vedrò più il giallo della tua maglietta
e, e, e davvero, poi, non ha molta importanza,
e, e, e se cade un vaso speriamo non mi cada sulla testa,
e, e, e è sole questo sole, che mi dà la vita.
Mi ero spaventato quante pulci, vermi e porci in giro.

Esco, mi scappa la cacca, entro in un bar.
Sorrido, dico: "Ho la diarrea"; il barman dice: "Prego, là c'è il bagno".
Ora cammino per la strada e compro un ghiacciolo.
C'è una ragazza, sembra un cigno; no è una ragazza.
Esco; c'è un uomo, e c'è un drago nella mia testa.
Se ne vola via il drago e resta un uomo con gli occhi azzurri

No, no, no non vedrò più il giallo della tua maglietta
e, e, e davvero, poi, non ha molta importanza,
e, e, e se cade un vaso speriamo non mi cada sulla testa,
e, e, e è sole questo sole, che mi dà la vita.

No, no, no dimmi perché non mi dai una carezza
e, e, e domani parto e vado due settimane al mare,
e, e, e stacco da tutto, mangio e faccio i bagni
e, e, e ritrovo l'equilibrio per affrontare un gioco nuovo.



Credits
Writer(s): Francesco Tricarico
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