Sante caserio

Lavoratori a voi diretto è il canto, d
i questa mia canzon che sa di pianto
E che ricorda un baldo giovin forte
che per amor di voi sfidò la morte.
A te Caserio ardea nella pupilla,
delle vendette umane la scintilla, ed alla
Plebe che lavora e geme donasti ogni tuo affetto, ogni tua speme.
Eri nello splendore della vita
E non vedesti che notte infinita,
La notte dei dolori e della fame che incombe sull'immenso uman carname
E ti levasti in atto di dolore,
d'ignoti strazi altero vendicatore e t'avventasti tu
Sì buono e mite, a scuoter l'alme schiave ed avvilite.
Tremarono i potenti all'atto fiero
E nuove insidie tesero al pensiero
E il popolo a cui l'anima donasti
Non ti comprese eppur tu non piegasti.
E i tuoi vent'anni una feral mattina
Gettasti al mondo dalla ghigliottina
Al mondo vil la tua grand'alma pia
Alto gridando "Viva l'anarchia".



Credits
Writer(s): Efisio Contini, Dodo Hug, Pietro Gori
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