Lettera di Woody Guthrie al Giudice Thayer

Vorrei cantare la storia di quegli uomini in piedi
Ma non ho tempo, che i tuoi sbirri già mi corrono dietro
Delle menzogne tessute fitte insieme al rame
Fino alla sedia che salda il conto ai prigionieri

Giudice giusto, il loro sangue è andato fra la gente
Lesto e veloce più del lampo della scarica
Più della mano che firma la morte e si nasconde nelle tue tasche
Cercando le chiavi di casa

Giudice giusto dagli occhi tristi e il vento alla catena
Ho questa storia e il vino nero di chi resta in piedi
Ho questi nervi che non han figli da farsi perdonare
Giudice giusto dei nostri nervi



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