Rupestre

Quando avevamo dodici anni e rotolavi sullo sterco
io ti abbracciavo e vomitavo con le margherite in bocca
Avevo graffi, pulci, bolle,
croste dure dappertutto e tu sembravi un
vegetale ricoperto di escrementi e di fango
Quando avevamo dodici anni e rotolavi sullo sterco
alle cicale domandavo quali fossero i motivi del canto
Poi rimanevo sotto gli alberi sdraiato a pancia in aria e
quel corale cicaleccio si spegneva con l'arrivo della sera

Ma oggi dove sei?
Ma oggi quanti figli hai?
Perché non mi hai chiamato mai?
Perché non mi hai cercato mai?

Quando avevamo quarant'anni e rotolavi nel terziario e nel
disagio delle cicale percepivo solamente un fastidioso presagio
I loro corpi a peso morto stramazzavano per terra e
nei tramonti percepivo che le cose sono ebbre di pianto
Quando avevamo quarant'anni e rotolavo nel tormeno
delle cicale percepivo solamente un fastidioso lamento
Imprigionata nelle vostre illetterate quanto sciocche presunzioni
nel chiacchiericcio della sera ero afflitta dalle vostre citazioni

... Partono i treni per la guerra. Tornano i treni dalla guerra.



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