L'incubazione

Vedo vicoli cupi, taglio funicoli a pupi, vedo testi senza testicoli di piccoli eunuchi.
Vedo teschi nei cunicoli, follicoli in pannicoli e poi l'estasi di Baker nella casa dei buchi!
Vedo lupi con le vesti da onesti seduti su cubicoli, han due bocche, una che bacia e l'altra che da sputi!
Vedo sette di checche che giocano a Tekken, cervelli in tecche di teche stan biechi sulle bacheche!
Stambecchi con becchi saggisti come Tecchi, consueti alle seti di pozze secche, zecche tipo Newton Beky di Ugly Betty!
Banchetti, bacchetti con bacchetti alunni con intelletti da Unni del Volga, meglio che volga cadetti a turni di autunni con gli uncinetti più chiusi degli usi in un summit di Sunni, diffusi tipo insetti schiusi in cassonetti.
Inetti disillusi, parlan con detti di Ferlinghetti, connetti tagli, taglio colletti a carusi confusi con setti canusi da abusi di Subotex, la faccia è del film di Bell poi tu chiama Diego Coletti!
Sai commetti sbagli se mi parli dei tuoi ghetti, tu non sei un soldato e non sei mai stato sulle foglie di Ungaretti!
Le tue voglie da donna con doglie istiga folle, ad un conflitto sfittò, come i Capuleti ma senza Montecchi!
Che ti aspetti dal diletti nella casa degli specchi?
fletti affetti poi ti genofletti a Dedalus, non è' un gioco da Benacus, vai a fuoco come Emmaus, vengo da un mondo gotico come Lorenzetti!
Le pene che detengo con 'sti modi austeri son le stesse poi che in Amadeus aveva Salieri
I fantasmi di Camilleri, quelli di Vigata, quelli sui velieri in una mente ancora poco navigata!
Solamente teste offuse, fuse da infusi!
infuse da fusa lusa da cusa da gatti nelle cambuse dei matti, fanno patti con misfatti miagolanti, sentendo l'acuto di fobie chiuse in tombe o in bugigatti.
Come il Pluto di Allan Poe, leggi fumetti Alan Ford, qui s'annega nel vago dei testi come a Balaton.
Io mi appago se divago, se zizzago tra le nubi, taglio lo spago a voi pupazzi in pezza come Woody, che siete lo svago di ogni mago di Oz senza l'imago di Giudy, come giudicarla la follia?
senza preludi, senza gli studi, senza autopsia!
Gente che ne parla e per fuggirle poi la chiama malattia!
Non dico mai nulla?
Io dico anche troppo!
In bocca ho un'intoppo dovuto ai sintomi, che tu mi dai un sogno di cui non ho bisogno se prima non mi svegli da questi incubi!
Non dico mai nulla?
Io dico anche troppo!
In bocca ho un'intoppo dovuto ai sintomi, che tu mi dai un sogno di cui non ho bisogno se prima non mi svegli da tutti gli incubi!
In bocca ho più di un'afta, non ho saliva ho nafta, sento la metamorfosi amico chiama Kafka!
Mi vedo come Samsa ostaggio in una stanza, a ber dalla caraffa più di un gallone d'ansia.
La mia sembianza scansa, baci da labbra a guancia, audaci mani che dal sottopancia ai genitali diventano schiaffi in faccia!
È la pazzia che scalza, l'umano teme il cambiamento quotidiano, infatti ama l'
Ansa, ama la falsa convinzione che ci sono giustizieri come in Kansas, come nei film di Castle, come nei film da Bafta, disse Picasso: non giudicare cio che non conosci, comprendilo e basta!
Anche se la posta è bassa, gente di alta casta, fa calcoli alla Pascal per fare la comparsa in una scena che è' più morta dell'inquisitore bastardo descritto nel delitto di Leonardo Sciascia!
Lascia a casa i costumi, la tua recitazione è da Mascia Ferri, non da Mascia Musy, lavate di capo Philip Pelusi, traduci questo cazzo e poi il Boccaccio, l'opposto di Aldo Busi.
Occlusi nell'inconscio collettivo, da uomo privo di qualità come ha scritto anche Musil, psicologia analitica anaclitica che critica ogni finto Jung che ha più maschere di Piero Ottusi.
Co-co-co-co-confusi già che temono un'avello, co-co-co-co-cousi con galline in un castello.
Peripatetiche patetiche da bolgia tipo Luana Borgia ma ancora novelle come il Pirandello.
Mio Otello se avesse saputo i piani di Jago sono certo non sarebbe stata una bella storia.
Ed è lo stesso adesso, se capissi questo testo la follia che mi percuote sarebbe una vana gloria.
Idioti con la Troia, seguiti da altre merde, vogliono la mia pelle, dispensano le perle.
Commentano qua sotto e mi attaccano soltanto su una cosa che nemmeno ho, cioè' la Erre.
Sapete è un'incubo non essere capito.
essere come chi è' invaghito di Otto Dix, ma se cerchi cose nuove, qualcosa che ti schiocchi, non cambiare i paesaggi, prima cambia gli occhi.!
Non dico mai nulla?
Io dico anche troppo!
In bocca ho un'intoppo dovuto ai sintomi, che tu mi dai un sogno di cui non ho bisogno se prima non mi svegli da questi incubi!
Non dico mai nulla?
Io dico anche troppo!
In bocca ho un'intoppo dovuto ai sintomi, che tu mi dai un sogno di cui non ho bisogno se prima non mi svegli da tutti gli incubi!



Credits
Writer(s): Luca Guglielmo, Nicolo' Gavioli
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