Signora Bovary

Ma che cosa c'è in fondo a quest'oggi
Di mezza festa e di quasi male
Di coppie che passano sfilacciate come garze stese
Contro il secco cielo autunnale
Di gente che si frantuma in un fiato
Senza soffrire, senza capire
E i tuoi pensieri sono solo uno iato
Fra addormentarsi e morire

Ma che cosa c'è in fondo a questa notte
Quando l'ora del lupo guaisce
E il nuovo giorno non arriva mai, mai
E il buio è un fischio lontano che non finisce
Di minuti lunghi come il sudore
Di ore che tagliano come falci
E i tuoi pensieri solo un cane in chiesa
Che tutti prendono a calci

Ma cosa c'è, cosa c'è
Atrii a piastrelle di stazioni secondarie
Strade più strade di avventure solitarie
Clown della notte, valigie vuote
Piene di trucchi per tragedie immaginarie

Telecomandi per i quotidiani inferni
Battute argute di architetti postmoderni
Amanti andate, piaceri a rate
Pallottolieri per contare estati e inverni

Ma cosa c'è proprio in fondo, in fondo
Quando bene o male, faremo due conti
E i giorni gocciolerannmo come i rubinetti nel buio
E diremo, "Un momento, aspetti", per non esser mai pronti

Signora Bovary, coraggio, pure
Tra gli assassini e gli avventurieri
In fondo a quest'oggi c'è ancora la notte
In fondo alla notte c'è ancora, c'è ancora



Credits
Writer(s): Francesco Guccini
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