Quello è un italiano
Paris, Champs-Élysées
Bonne soirée, madame
Bonne soirée, monsieur
Le luci ... sono accese
E l'etoile si tinge di turchese
Passeggiano i turisti
Gli stravaganti artisti
Le mogli dei banchieri
I principi di ieri
Si dà convegno qui la Ville lumiere
Dimenticando le "Folies Bergère"
Paris, Champs-Élysées
Scegliamo a caso quel caffè...
Guardateli, madame, con l'occhialino
Quei quattro del secondo tavolino:
C'è un vecchio colonnello
Un magro giovincello
Un pingue commerciante
Il volto di un amante
È interessante il loro conversar
Andiamo lì vicino ad ascoltar
- Quel giovanotto io scommetto che è spagnuolo
- Lei crede?
- Io già lo vedo sopra un toro steso al suolo
- Non credo
- Che dice, colonnello? Ma che spagnolo è quello?
Non ha l'occhiata piena di tritolo!
- Io vi assicuro che quel tipo è americano
- Lei crede?
- Io già lo vedo fare a pugni con Marciano
- Non credo!
- Che dici, ragazzino? Riguardalo un pochino
Non ha la giacca a forma di pastrano!
- Con quel bel fiuto che il commercio mi richiede...
- Ci dica
- È inglese e ben si vede, osservate come si siede
- No, no, non è possibile, Dupont, guardate lì, non beve milk and tea
Ma un bel fiaschetto di Chianti
- Se permettete la parola al gentil sesso...
- Ma le pare!
- Di che nazione è quel signore vi confesso
- Sentiamo, sentiamo...
- Ha scarpe di camoscio, il suo colletto è floscio
Cravatta in seta pura, s'intende di pittura
La giacca è un po' aderente, poi spende come niente
E canta "anema e core" e non parla che d'amore
E bacia, bacia, bacia non soltanto la tua mano
Non ci son dubbi, quello è un italiano!
Paris, Champs-Élysées
Bonne nuit, madame
Bonne nuit, monsieur
Le luci ... si sono spente
E l'etoile sonnecchia dolcemente
Soltanto i nostri amici
Piantati alle radici
Intorno al tavolino
Al lume di un cerino
Col cameriere
Che sta ad aspettar
Continuano tranquilli
A conversar
- Quel giovanotto, io scommetto, è genovese
- Lei crede?
- Sarà il nostromo di un piroscafo in borghese
- Non credo!
- Le sbaglia, colonnello, che genovese è quello?
Non vede che si è dato con le spese?
- Quello è un romano, sissignor, non sbaglio mica!
- Lei crede?
- Lavora sempre in ogni film che fa De Sica
- Non credo
- Stai zitto, ragazzino, sei poco intelligente
Se quello lì è romano, non fa niente!
- Con quel bel fiuto che il commercio ben mi rese...
- Ci dica, ci dica!
- Dirò che è un milanese, g'ha la fabbrica a Varese
- No, no, monsieur Dupont, ci sembra un po' lapalissiano
Ma il libretto degli cheque non sta lì col core in man
- Se permettete la parola al gentil sesso...
- Ma le pare!
- Di che città è quel signore vi confesso
- Sentiamo, sentiamo...
- Gli piace riposare, sognando marechiare
Se vede una fanciulla più non capisce nulla
Afferra un mandolino e nasce un concertino
Ma pianta pur le donne se vede ...
- Abbiamo indovinato, quello lì è un napoletano
- In ogni modo quello è un italiano
- E adesso andiamo a nanna zitti zitti, piano piano
Stanotte sogneremo un italiano!
Bonne soirée, madame
Bonne soirée, monsieur
Le luci ... sono accese
E l'etoile si tinge di turchese
Passeggiano i turisti
Gli stravaganti artisti
Le mogli dei banchieri
I principi di ieri
Si dà convegno qui la Ville lumiere
Dimenticando le "Folies Bergère"
Paris, Champs-Élysées
Scegliamo a caso quel caffè...
Guardateli, madame, con l'occhialino
Quei quattro del secondo tavolino:
C'è un vecchio colonnello
Un magro giovincello
Un pingue commerciante
Il volto di un amante
È interessante il loro conversar
Andiamo lì vicino ad ascoltar
- Quel giovanotto io scommetto che è spagnuolo
- Lei crede?
- Io già lo vedo sopra un toro steso al suolo
- Non credo
- Che dice, colonnello? Ma che spagnolo è quello?
Non ha l'occhiata piena di tritolo!
- Io vi assicuro che quel tipo è americano
- Lei crede?
- Io già lo vedo fare a pugni con Marciano
- Non credo!
- Che dici, ragazzino? Riguardalo un pochino
Non ha la giacca a forma di pastrano!
- Con quel bel fiuto che il commercio mi richiede...
- Ci dica
- È inglese e ben si vede, osservate come si siede
- No, no, non è possibile, Dupont, guardate lì, non beve milk and tea
Ma un bel fiaschetto di Chianti
- Se permettete la parola al gentil sesso...
- Ma le pare!
- Di che nazione è quel signore vi confesso
- Sentiamo, sentiamo...
- Ha scarpe di camoscio, il suo colletto è floscio
Cravatta in seta pura, s'intende di pittura
La giacca è un po' aderente, poi spende come niente
E canta "anema e core" e non parla che d'amore
E bacia, bacia, bacia non soltanto la tua mano
Non ci son dubbi, quello è un italiano!
Paris, Champs-Élysées
Bonne nuit, madame
Bonne nuit, monsieur
Le luci ... si sono spente
E l'etoile sonnecchia dolcemente
Soltanto i nostri amici
Piantati alle radici
Intorno al tavolino
Al lume di un cerino
Col cameriere
Che sta ad aspettar
Continuano tranquilli
A conversar
- Quel giovanotto, io scommetto, è genovese
- Lei crede?
- Sarà il nostromo di un piroscafo in borghese
- Non credo!
- Le sbaglia, colonnello, che genovese è quello?
Non vede che si è dato con le spese?
- Quello è un romano, sissignor, non sbaglio mica!
- Lei crede?
- Lavora sempre in ogni film che fa De Sica
- Non credo
- Stai zitto, ragazzino, sei poco intelligente
Se quello lì è romano, non fa niente!
- Con quel bel fiuto che il commercio ben mi rese...
- Ci dica, ci dica!
- Dirò che è un milanese, g'ha la fabbrica a Varese
- No, no, monsieur Dupont, ci sembra un po' lapalissiano
Ma il libretto degli cheque non sta lì col core in man
- Se permettete la parola al gentil sesso...
- Ma le pare!
- Di che città è quel signore vi confesso
- Sentiamo, sentiamo...
- Gli piace riposare, sognando marechiare
Se vede una fanciulla più non capisce nulla
Afferra un mandolino e nasce un concertino
Ma pianta pur le donne se vede ...
- Abbiamo indovinato, quello lì è un napoletano
- In ogni modo quello è un italiano
- E adesso andiamo a nanna zitti zitti, piano piano
Stanotte sogneremo un italiano!
Credits
Writer(s): Antonio Virgilio Savona, Giovanni Giacobetti
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