Il mercante di occhi

Ci rincorriamo tra le stazioni
Con i vestiti sporchi e gli stivali neri
Per prendere al volo l'ultimo treno
Abbiamo pianto troppo in bianco e nero
La vita di provincia con i piedi per terra
Non ha senso se la terra è diventata merda
Viviamo a cavallo dei nostri fallimenti
Ci amiamo nel fosso dei nostri tradimenti

Ci rincorriamo per le vie del centro
In preda al delirio e alla rabbia ed all'alcol
Ignari della folla che ci guarda incuriosita
E della nostra storia che ci sfugge dalle dita
Assistere impotenti allo scorrere del tempo
Invecchiare e non accorgersi di aver vissuto accanto
E maledirti in ogni singolo momento
Maledire tutto il bene, tutto il bene che ti voglio

E volano gli schiaffi sulle nostre facce
I pugni che si mescolano alle carezze
Le mani ridisegnano le nostre guance
Che sono ancora sempre più rosse
E prendersi per mano, ascoltare la notte
Sentire il piacere che corrode la pelle
Curare i nostri corpi abbandonati all'amore
Abbandonati e logori d'amore

Ci rincorriamo nel corso degli anni
Come fossimo conigli in fuga dai serpenti
Che si mangiano a vicenda per non arrendersi
Allo stato delle cose, non arrendersi agli altri
Comprare altri occhi colorati ed innocenti
Dare indietro quelli vecchi consumati dai rimpianti
Guardarsi in faccia e nemmeno riconoscersi
Poi ritrovarsi sconosciuti e innamorarsi

E volano gli schiaffi sulle nostre facce
I pugni che si mescolano alle carezze
Le mani ridisegnano le nostre guance
Che sono ancora sempre più rosse
E prendersi per mano, ascoltare la notte
Sentire il piacere che corrode la pelle
Curare i nostri corpi abbandonati all'amore
Abbandonati e logori d'amore

E prendersi per mano, ascoltare la notte
Sentire il piacere che corrode la pelle
Curare i nostri corpi abbandonati all'amore
Abbandonati e logori d'amore



Credits
Writer(s): Carmine Tundo
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