Ammanta

La nebbia che ammanta i rumori e ci vuol coraggio a star fuori
La nebbia si muove tra i viali bagnati e le mie strade vuote
Scintilla pallida la luce del lampione che mi riporta a casa
Scintilla pallida, che illumina il portone a un sonno ormai sovrano
E domani, da domani

Con inaspettata prepotenza il sole
Sugli orti abusivi e i mattoni anneriti
E sui treni merci, i corvi, i gasometri e la ferrovia
Arriva allegro ed arrogante il sole
Sugli orti abusivi e le fabbriche vuote
Le panche sui viali, sui binari morti dei tram

La nebbia che ammanta Venezia, un bagno nel latte del sogno
Un gioco di ombre spaventa, confonde, ci illude e sorprende
Sagoma labile, figura primitiva da immaginare viva
Sagoma labile e un velo di mistero confonde il sogno al vero
Ma domani, da domani

Con inaspettata prepotenza il sole
Sui vetri bagnati, le case e le chiese
I vascelli affondati e le imprese di Corto Maltese
Arriva allegro ed arrogante il sole
Sugli imbarcaderi e gli speculatori
Sui bacari aperti e i negozi di fiori

E arriva dentro di noi che un po' ci piace affondare
Ma quando serve ci scopriamo fenice, fenice, fenice
E arriva dentro di noi che un po' ci piacciono i tunnel
Ma ne aspettiamo fiduciosi la fine, la fine, la fine

Con inaspettata prepotenza il sole



Credits
Writer(s): Paolo Antonelli
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