Rossini: Il barbiere di Siviglia, Act 1: "La calunnia è un venticello" (Basilio)

La calunnia è un venticello
Un'auretta assai gentile
Che insensibile, sottile
Leggermente, dolcemente
Incomincia, incomincia a sussurrar

Piano piano, terra terra
Sottovoce, sibilando
Va scorrendo, va scorrendo
Va ronzando, va ronzando
Nell'orecchie della gente
S'introduce, s'introduce destramente
E le teste ed i cervelli
E le teste ed i cervelli fa stordire
Fa stordire, fa stordire e fa gonfiar

Dalla bocca fuori uscendo
Lo schiamazzo va crescendo
Prende forza a poco a poco
Vola già di loco in loco

Sembra il tuono, la tempesta che nel sen della foresta
Va fischiando, brontolando, e ti fa d'orror gelar
Alla fin trabocca e scoppia, si propaga, si raddoppia
E produce un'esplosione, come un colpo di cannone
Come un colpo di cannone!
Un tremuoto, un temporale, un tremuoto, un temporale
Un tremuoto, un temporale che fa l'aria rimbombar
Un tremuoto, un temporale, un tremuoto, un temporale
Un tremuoto, un temporale che fa l'aria rimbombar

E il meschino calunniato, avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello per gran sorte va a crepar
E il meschino calunniato, avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello per gran sorte va a crepar
Sotto il pubblico flagello per gran sorte va a crepar
Sotto il pubblico flagello per gran sorte va a crepar
Sì va a crepar, sì va a crepar
Sì va a crepar!



Credits
Writer(s): Alexander Krampe, Cesare Sterbini, Gioacchino Rossini
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