Dettagli (feat. Hyst & Paolo)
I dettagli che, che ci segnano
Non li vedi quasi mai, mai
Si rivelano, poi si celano
Sanno di solo e confuso come non mai
Darsi le mani come due estranei
Piacere come ti chiami?
Perché non vieni via con me?
Ma odi i legami (Ma odi i legami)
Dobbiamo starci lontani (Dobbiamo starci lontani)
Vicini è peggio, è meglio ridere
Va bene fai così, parla da sola
Feticista dell'ultima parola
Non ho mai preso così tanti insulti in una sola mezz'ora
E questa parla ancora e ancora
Lo so, non è che devi convincermi
E altrettanto non pensavo di costringerti
Avrei dovuto stringerti forte, spingermi oltre quando era il momento
Ma mi hai battuto sul tempo
Cerco grembo materno, in un mattino d'inverno
Che se guardi fuori sembra fare buio in eterno
Ogni uomo qui ha il proprio inferno
Il mio è più o meno lì all'altezza dello sterno, i battiti confermano
Pensi volendo, menti sapendolo, il 30%
Sì, ma i numeri mentono
Fai piano col cuore colpendolo, che i vicini ci sentono
Se gli altri ti difendono, anch'io potendo
Ma non pretendo niente in cambio
Il senso del discorso è più ampio, sbagli, il diavolo sta nei dettagli
E mi accontento pur di accontentarti
E se questo è il presupposto è già tardi
Se guardi le coppie degli altri, sono foto sorridenti
Fatte coi parenti, con cui poi non parli
Sono televendite mute, poesie scritte in lingue sconosciute
Il capoufficio che non ride alle battute
C'ho provato ma ne va della salute, ci capiamo a giorni alterni
Ci allontaniamo stando fermi
Prese di posizione, l'orgoglio e i suoi germi
Spalanco gli occhi come Kermit, per vederti, vorrei tenerti
Vorrei poterti dire ancora le parole giuste
Però ne ho dette troppe e forse le ho già dette tutte
E non c'è niente di speciale
Lasciarti un bel ricordo mi fa male, quanto farmi odiare
Dovessi disegnare
La mia donna ideale avrebbe il tuo volto
Dammi un secondo
Per metabolizzare il boccone più amaro del mondo
Va bene sono pronto
O almeno credo
Vengo a piedi fino a casa tua
E arrivato torno indietro
Non li vedi quasi mai, mai
Si rivelano, poi si celano
Sanno di solo e confuso come non mai
Darsi le mani come due estranei
Piacere come ti chiami?
Perché non vieni via con me?
Ma odi i legami (Ma odi i legami)
Dobbiamo starci lontani (Dobbiamo starci lontani)
Vicini è peggio, è meglio ridere
Va bene fai così, parla da sola
Feticista dell'ultima parola
Non ho mai preso così tanti insulti in una sola mezz'ora
E questa parla ancora e ancora
Lo so, non è che devi convincermi
E altrettanto non pensavo di costringerti
Avrei dovuto stringerti forte, spingermi oltre quando era il momento
Ma mi hai battuto sul tempo
Cerco grembo materno, in un mattino d'inverno
Che se guardi fuori sembra fare buio in eterno
Ogni uomo qui ha il proprio inferno
Il mio è più o meno lì all'altezza dello sterno, i battiti confermano
Pensi volendo, menti sapendolo, il 30%
Sì, ma i numeri mentono
Fai piano col cuore colpendolo, che i vicini ci sentono
Se gli altri ti difendono, anch'io potendo
Ma non pretendo niente in cambio
Il senso del discorso è più ampio, sbagli, il diavolo sta nei dettagli
E mi accontento pur di accontentarti
E se questo è il presupposto è già tardi
Se guardi le coppie degli altri, sono foto sorridenti
Fatte coi parenti, con cui poi non parli
Sono televendite mute, poesie scritte in lingue sconosciute
Il capoufficio che non ride alle battute
C'ho provato ma ne va della salute, ci capiamo a giorni alterni
Ci allontaniamo stando fermi
Prese di posizione, l'orgoglio e i suoi germi
Spalanco gli occhi come Kermit, per vederti, vorrei tenerti
Vorrei poterti dire ancora le parole giuste
Però ne ho dette troppe e forse le ho già dette tutte
E non c'è niente di speciale
Lasciarti un bel ricordo mi fa male, quanto farmi odiare
Dovessi disegnare
La mia donna ideale avrebbe il tuo volto
Dammi un secondo
Per metabolizzare il boccone più amaro del mondo
Va bene sono pronto
O almeno credo
Vengo a piedi fino a casa tua
E arrivato torno indietro
Credits
Writer(s): Bruno Lauzi, Erasmo Esteves, Roberto Carlos Braga
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