Angeli - Live 20 Dicembre 1978

Lasciare l'Italia per andare a Lugano
E toccarsi sempre con la stessa mano
Come essere una truffa, questo lago fa paura
Ci sono tante banche, serve un samba, una strega, una fattura.
Le 3 di notte non so dove sputare
È così pulito che non si può sporcare
Dal locale esce uno sbronzo che si annoia
Non è solo, guarda un po'
Anche a Lugano, anche a Lugano hanno una troia
Lo spogliarello in quel locale di Lugano lo fa una donna col suo barboncino nano,
vanno in albergo per studiare nuove mosse,
la ragazza è libanese il barboncino è di Torino e ha un po' di tosse.
Una guardia o un generale, non si capisce bene
Mi guarda male butto via la cicca e quello sviene
Sta per farmi la morale ma mi faccio perdonare
Perché raccolgo la cicca appena accesa
La metto in tasca e comincio a fischiare
Fischio piano perché è quasi mattina
Da una pizzeria esce uno di Messina
Hai tacchi alti e un grembiule ancora in mano
Sembra stanco e molto triste, te lo credo te lo credo
Fa la pizza qui a Lugano
Da poco tempo è venuto a lavorare
Dice che è dura ma si può anche abituare
Ed è contento a non far niente la mattina
E con la moto va a vedere, va a vedere, a vedere dove abita la Mina

Angeli, angeli, siamo angeli

Un uomo alto che assomiglia a Garibaldi
E' sulla strada la pulisce è molto tardi
Si ferma con la scopa sotto il mento
Poi alza gli occhi verso il cielo e con il dito sente il vento
Muore la notte quando il vecchio con la scopa
La butta in cielo e torna il sole sull'Europa
E tutti quanti lascian lì di lavorare
E' uno spettacolo vedere, vedere gli angeli volare

Angeli, angeli, quanti angeli.



Credits
Writer(s): Lucio Dalla
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