Vorrei Vederti Soffrire
Ennesimo debutto in società
L'altra guancia è sempre più sottile
Il profitto e la carità
La mia fede si misura in bile
Hai mai chiesto aiuto?
Te ne sei mai vergognato?
Dove vai, se capita a te dove vai?
Se piove così dove vai?
Vorrei vederti soffrire
E che non avessi nessuno di cui poterti fidare
Ultimi giorni in società
La portinaia è sempre più gentile
Che fine fa la carità?
Vuoi che l'ospedale sia un covo di spie?
Hai mai chiesto aiuto?
Te ne sei mai vergognato?
Dove vai, se capita a te dove vai?
Se piove così dove vai?
Vorrei vederti soffrire
Che non avessi nessuno di cui poterti fidare
Possibile che faccia meno freddo in una chiesa
Che nelle vostre locande scintillanti
Col bagno per disabili e la TV appesa?
Fiere di un mondo in cui non esistono più i viandanti
Un mondo in cui ognuno dovrebbe restar fermo dove nasce
E se poi cresce imparare a star nel fango come bisce
A inventarsi l'acqua se finisce
Invece che andar lontano per avere le mani sporche, ruvide
E le suole lisce
E quando capita chi almeno un poco ti capisce
Far durare quanto riesci una mano stretta forte
Ma io ho solo due mani e una è sempre fissa sulla fronte
L'altra la do a tutti senza più giustificarmi
Ma spesso è troppo tardi e mi guardi come guardi gli altri
E non so più cosa augurarmi e con quali parole parlarti
Dimmi cosa pensi
L'altra guancia è sempre più sottile
Il profitto e la carità
La mia fede si misura in bile
Hai mai chiesto aiuto?
Te ne sei mai vergognato?
Dove vai, se capita a te dove vai?
Se piove così dove vai?
Vorrei vederti soffrire
E che non avessi nessuno di cui poterti fidare
Ultimi giorni in società
La portinaia è sempre più gentile
Che fine fa la carità?
Vuoi che l'ospedale sia un covo di spie?
Hai mai chiesto aiuto?
Te ne sei mai vergognato?
Dove vai, se capita a te dove vai?
Se piove così dove vai?
Vorrei vederti soffrire
Che non avessi nessuno di cui poterti fidare
Possibile che faccia meno freddo in una chiesa
Che nelle vostre locande scintillanti
Col bagno per disabili e la TV appesa?
Fiere di un mondo in cui non esistono più i viandanti
Un mondo in cui ognuno dovrebbe restar fermo dove nasce
E se poi cresce imparare a star nel fango come bisce
A inventarsi l'acqua se finisce
Invece che andar lontano per avere le mani sporche, ruvide
E le suole lisce
E quando capita chi almeno un poco ti capisce
Far durare quanto riesci una mano stretta forte
Ma io ho solo due mani e una è sempre fissa sulla fronte
L'altra la do a tutti senza più giustificarmi
Ma spesso è troppo tardi e mi guardi come guardi gli altri
E non so più cosa augurarmi e con quali parole parlarti
Dimmi cosa pensi
Credits
Writer(s): Federico Dragogna, Davide Luigi Alessandro Autelitano Rigamonti, Michele Esposito
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