Cimitero degli istanti

Avevo degli occhiali che mi accecavano,
in bocca gli alimenti si masticavano,
mettevo su le scarpe che camminavano,
fellavano i miei piedi e loro correvano
abbigliamenti che si toglievano,
allora li gettavo e si rimettevano,
e m'infilavano i guanti che mi applaudivano
e si sistemavo i guanti che mi strozzavano:

Capivo che io ero
dentro il cimitero,
ero nel fumoso cimitero
degli istanti estinti.

Allora io mi alzavo e loro si alzavano,
acceleravo il passo e si avvicinavano,
correvo contro il vento e loro soffiavano
le immagini di suoni che mi schernivano;
io non volevo, ma lo facevano,
chiudevo le mie orecchie e loro danzavano,
i giorni, i mesi, gli anni che ritornavano
inconsapevoli, incoscienti, inopportuni, prepotenti perché

ero
dentro il cimitero,
ero nel fumoso cimitero
degli istanti estinti.
Ero
dentro il cimitero,
ero nel fumoso cimitero
degli istanti estinti.

Ero, ero (dentro gli istanti tra gli istanti), ero, ero
io ero, ero(dentro il cimitero degli istanti estinti).

Ero
dentro il cimitero,
ero nel fumoso cimitero
degli istanti estinti.



Credits
Writer(s): Manuel Bongiorni
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