Il tempo, una donna, la città - 2014 Remaster
Pooh
Un Po' Del Nostro Tempo Migliore
Il Tempo, Una Donna, La CittÀ
(Facchinetti-Negrini)
Polvere
il vento nella valle scivola
finestre semiaperte stridono
sui muri silenzioso il sole
giace.
Vastità
di strade sconosciute ai passi miei
che suonano indiscreti come chi
violasse un mondo mai trovato
prima.
Si avvicina lentamente a me
resta in ombra il viso per un po'
è una donna e sembra sia
pur presente e viva
un'immagine sospesa nel tempo
nata alla mente
prima che agli occhi miei.
È un ritratto della fantasia
chiedo dove sono e lei chi sia
lei risponde: Vieni e poi
tu potrai vedere
ciò che il vento e il sole sanno da sempre
ciò che spiegarti
forse neanch'io saprei.
Lentamente
io la seguo, ho gli occhi su di lei
sto cercando
di sentire veri i passi miei
quanto prima lieve e poi via via
sempre più presente scopro intorno
da rumori e voci la città
prima spenta
riemergente e viva intorno a me
anche se oltre noi nessuno c'è
anche se oltre noi nessuno c'è.
Voci di uomini in allegria
parlano forte di non so chi
vantano nel vino ognuno con vivaci accenti
come il mondo sfiderebbe
chi non fosse nato vinto
ma nella città si stenta
e si aspetta chi sa che.
Chi ha del coraggio nel mondo va
voce di donna di stanca età
come una preghiera triste a chi si appresta al viaggio
quando tornerai lo sento
figlio io sarò nel vento
possa il mondo risparmiarti
per colei che in mente hai.
E solitario un canto di fanciulla in una stanza vuota
dietro una finestra chiusa in pianto si tramuta
fra pareti nude che il silenzio consumò
e la mente incerta a cosa esiste e cosa no.
Poi la sconosciuta a un tratto il viso mi rivela
ne riscopro i tratti dolci gli occhi d'acgua pura
trasparente contro il sole l'abito di lei
ricomposta immagine di voci udite già.
Non violata dall'iniquo tempo
sola e viva dove vive ormai
fredda l'eco di remote ombre
cui sottrarla solo io potrei
prendo le sue mani e breve e intenso è il suo respiro.
Tace il vento sulle pietre bianche
anche il sole sembra attento a noi
cade il velo che l'attesa antica
forte e fragile le ricamò.
Cade giù da un muro un sasso rotola e si ferma.
L'aria si chiude al silenzio e poi
s'alza la polvere intorno a noi
io chiudo gli occhi li riapro e...
Un Po' Del Nostro Tempo Migliore
Il Tempo, Una Donna, La CittÀ
(Facchinetti-Negrini)
Polvere
il vento nella valle scivola
finestre semiaperte stridono
sui muri silenzioso il sole
giace.
Vastità
di strade sconosciute ai passi miei
che suonano indiscreti come chi
violasse un mondo mai trovato
prima.
Si avvicina lentamente a me
resta in ombra il viso per un po'
è una donna e sembra sia
pur presente e viva
un'immagine sospesa nel tempo
nata alla mente
prima che agli occhi miei.
È un ritratto della fantasia
chiedo dove sono e lei chi sia
lei risponde: Vieni e poi
tu potrai vedere
ciò che il vento e il sole sanno da sempre
ciò che spiegarti
forse neanch'io saprei.
Lentamente
io la seguo, ho gli occhi su di lei
sto cercando
di sentire veri i passi miei
quanto prima lieve e poi via via
sempre più presente scopro intorno
da rumori e voci la città
prima spenta
riemergente e viva intorno a me
anche se oltre noi nessuno c'è
anche se oltre noi nessuno c'è.
Voci di uomini in allegria
parlano forte di non so chi
vantano nel vino ognuno con vivaci accenti
come il mondo sfiderebbe
chi non fosse nato vinto
ma nella città si stenta
e si aspetta chi sa che.
Chi ha del coraggio nel mondo va
voce di donna di stanca età
come una preghiera triste a chi si appresta al viaggio
quando tornerai lo sento
figlio io sarò nel vento
possa il mondo risparmiarti
per colei che in mente hai.
E solitario un canto di fanciulla in una stanza vuota
dietro una finestra chiusa in pianto si tramuta
fra pareti nude che il silenzio consumò
e la mente incerta a cosa esiste e cosa no.
Poi la sconosciuta a un tratto il viso mi rivela
ne riscopro i tratti dolci gli occhi d'acgua pura
trasparente contro il sole l'abito di lei
ricomposta immagine di voci udite già.
Non violata dall'iniquo tempo
sola e viva dove vive ormai
fredda l'eco di remote ombre
cui sottrarla solo io potrei
prendo le sue mani e breve e intenso è il suo respiro.
Tace il vento sulle pietre bianche
anche il sole sembra attento a noi
cade il velo che l'attesa antica
forte e fragile le ricamò.
Cade giù da un muro un sasso rotola e si ferma.
L'aria si chiude al silenzio e poi
s'alza la polvere intorno a noi
io chiudo gli occhi li riapro e...
Credits
Writer(s): Camillo Facchinetti, Valerio Negrini
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