Lettera a mio padre

Di bestie come te ce ne sono in giro, e non è facile
Scoprirle, sai perché? Sono fabbricanti di maschere
Ti sputano nel mondo solo per avere un pasto facile
Io sono ancora qui, ho la pelle dura pure più di te

Non è mai semplice accettare di riconoscerti
Tra le mie rughe che assomigliano sempre di più alle tue
E questo sangue che sa un po' di mostro e anche un po' di me
Mi fa pensare che vorrei dirti, "Grazie perché non ci sei"

Poche rughe di espressione
Più nient'altro di te sopravvive in me
Un cognome da portare
Solo questo sarai né mai più mi vedrai

Di mostri come te n'è pieno il mondo e non è facile
Scoprirli e sai perché? Hanno mani bianche e voce docile
Ma se li guardi bene, dentro i loro occhi non vedi niente
Il cuore affittano ad una notte nera priva di ogni luce

Poche rughe di espressione
Più nient'altro di te sopravvive in me
Un cognome da portare
Solo questo sarai né mai più mi vedrai

Ogni male è un bene quando serve
Ho imparato anche a incassare bene
Sono stato fuori tutto il tempo
Fuori da me stesso e dentro il mondo
Non c'è più paura, non c'è niente
Quello che era gigante oggi non si vede
Sulla schiena trovi cicatrici
È lì che ci attacchi le ali

Poche linee sulla pelle
Più nient'altro di te sopravvive in me
Un cognome da portare
Solo questo sarai né mai più mi vedrai

Ogni male è un bene quando serve
Ho imparato anche a incassare bene
Sono stato fuori tutto il tempo
Fuori da me stesso e dentro il mondo
Non c'è più paura, non c'è niente
Quello che era gigante oggi non si vede
Sulla schiena trovi cicatrici
È lì che ci attacchi le ali

Ogni male è un bene quando serve
Ho imparato anche a incassare bene
Forse un giorno diventerò padre
E gli dirò di cambiare le stelle
E gli dirò che un cazzotto fa male
E che una parola a volte ti uccide
E quando sulla schiena hai cicatrici
È lì che ci attacchi le ali



Credits
Writer(s): Ermal Meta, Berardino Rubini
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