Mi fa male il mondo (seconda parte)

Mi fa male il mondo mi fa male il mondo
Mi fa male il mondo mi fa male il mondo

E non riesco a trovar le parole
Per chiarire a me stesso e anche al mondo
Cos'è che fa male

Mi fa male, mi fa male essere lasciato da una donna
Non sempre
Mi fa male l'amico, che mi spiega perché mi ha lasciato
Mi fanno male quelli che si credono di essere il centro del mondo
E non sanno che il centro del mondo sono io
Mi fa male quando mi guardo allo specchio
Mi fa male anche quando mi dicono che
Mia figlia mi assomiglia molto fisicamente
Mi fa male per lei
Mi fanno male, quelli che sanno tutto
E prima o poi te lo dicono
Mi fanno male gli uomini esageratamente educati, distaccati formali
Ma mi fanno più male quelli che per
Essere autentici ti ruttano in faccia
Mi fa male essere così delicato, e non solo di salute
Mi fa male più che altro il fatto
Che basta che mi faccia male un dente
Che non mi fa più male il mondo

Mi fanno male, quelli troppo ricchi, quelli troppo poveri
Mi fanno male anche quelli troppo così e così
Mi fa male l'IVA, le trattenute il 740, i commercialisti
Mamma mia come mi fanno male i commercialisti
Mi fanno male le marche da bollo, gli sportelli, gli uffici, le code
Mi fa male quando perdo la patente e gli amici mi dicono
Condoglianze
E gli impiegati quando vai lì, non alzano neanche la testa
E poi quando la alzano s'incazzano, perché gli fai perdere tempo
Ti trattano male, giustamente, siamo noi che sbagliamo
L'ufficio é sempre un altro, e poi un altro ancora
E poi le segretarie, i capiuffici
I funzionari i direttori, i direttori generali
Mi fa male la burocrazia
Mi fa male l'apparato la sua mentalità, la sua arroganza
Mi fa male lo Stato
Come sono delicato

Mi fa male il futuro dell'Italia, dell'Europa, del mondo
Mi fa male l'immanente destino del pianeta terra minacciato dal
Grande buco nell'ozono
Dall'effetto serra e da tutte quelle tragedie planetarie
Che al momento poi, a dir la verità, non mi fanno mica tanto male

Sarà perché mi fanno male le facce verdi, dei verdi
Mi fanno male i fax, i telefonini
I computer e la realtà virtuale, anche se non so cos'è
Mi fa male l'ignoranza, sia quella di andata che quella di ritorno
Mi fa male la scuola privata
Ma anche quella pubblica non scherza
Nonostante che il Ministero della Pubblica Istruzione abbia 1.200.000 dipendenti
Numericamente nel mondo
L'ente è secondo soltanto all'esercito americano
Però

Mi fa male la carta stampata, gli editori
Tutti
Mi fanno male le edicole, i giornali, le riviste con i loro inserti
Un regalino, un opuscolo, una cassetta
Un gioco di società, un cappuccino e una brioche grazie
Mi fanno male quelli che comprano tutti i giornali
Perché la realtà è pluralista
Nooo, non mi fa male la libertà di stampa
Mi fa male la stampa
Mi fa male che ci sia ancora qualcuno che crede
Che i giornalisti si occupino di informare la gente
I giornalisti, che vergogna
Cosa mettiamo oggi in prima pagina?
Ma sì, un po' di bambini stuprati
E' un periodo che funzionano
Mi fanno male le loro facce presuntuose e spudorate
Facce libere e indipendenti ma estremamente ma rispettose dei loro
Padroni, padroncini
Facce da grandi missionari dell'informazione
Che il giorno dopo guardano l'indice d'ascolto
Sì alla televisione
Facce completamente a loro agio che si infilano
Le dita nelle orecchie e si grattano i coglioni
Sì, questi geniali opinionisti che gridano
Litigano, si insultano, sempre più trasgressivi
Questi coraggiosi leccaculo travestiti da ribelli
E' questa libertà di informazione che mi fa vomitare
Come sono delicato

Mi fa male, quando mi suonano il campanello di casa
E mi chiedono di firmare per la pace nel mondo
Per le foreste dell'Amazzonia per le balene del Pacifico
E poi mi chiedono un piccolo contributo, offerta libera, soldi
Tanti soldi per le varie ricerche
Per la vivisezione per il terremoto nelle Filippine
Per le suore del Nicaragua, per la difesa del canguro australiano
Devo fare tutto io

Mi fa male quando mi sento male
Mi fa male che in un ospedale pubblico
Per fare una TAC ci vogliano in media sette mesi
Mi fa male che uno magari dopo sette mesi
Mi fa male la faccia assolutamente normale
Del professore che ti dice:
Certo che privatamente, con un milione e due, si fa domani
Mi fa male, anzi mi fa schifo chi specula sulla vita della gente

Mi fanno male quelli che dicono che gli uomini sono tutti uguali
Mi fanno male anche quelli che dicono che
Il pesce più grosso, mangia il pesce più piccolo
Mi farebbe bene metterli nella vaschetta delle balene

Mi fa male la grande industria
La media mi fa malino, la piccola non mi fa praticamente niente
Mi fanno male i grandi evasori
I medi mi fanno malino, i piccoli fanno quello che possono
Mi fa male che a parità di industriali stramiliardari
Un operaio tedesco guadagna 2.800.000 lire al mese
E uno italiano 1.400.000
Ma, l'altro 1.400.000 dov'è che va a finire?
Allo Stato, che ne ha così bisogno
Mi fa male che tra imposte dirette e indirette un italiano medio
Paghi, giustamente per carità, un carico di tributi tale
Che se nel Medioevo
Le guardie del re l'avessero chiesto ai contadini
Sarebbero state accolte a secchiate di merda

Mi fa male che l'Italia, cioè voi, cioè io, siamo riusciti ad avere
Non si sa bene come, due milioni di miliardi di debito
Eh si sa, un vestitino oggi
Un orologino domani, basta distrarsi un attimo
E si va sotto di due milioni di miliardi
Questo lo sappiamo tutti eh
Ce lo sentiamo ripetere continuamente
Sta cambiando la nostra vita per questo debito che abbiamo
Ma con chi ce l'abbiamo?
A chi li dobbiamo questi soldi?
Questo non si sa
Questo non ce lo vogliono dire
No, no perché se li dobbiamo a qualcuno che non conta
Va bè, gli abbiamo tirato un pacco e finita lì
Ma se li dobbiamo a qualcuno che conta
Due milioni di miliardi
Prepariamoci a pagare in natura

Mi fa male la violenza
Mi fa male la sopraffazione, la prepotenza, l'ingiustizia
A dir la verità mi fa male anche la giustizia
Un paese che ha una giustizia come la nostra
Non sarà mai un paese civile
Io personalmente, piuttosto di avere a che fare con la giustizia
Preferisco essere truffato, imbrogliato
Insultato, e al limite anche un po' sodomizzato
Che magari mi piace anche
Mi fanno male le facce dei
Dei collaboratori di giustizia, dei pentiti
Degli infami, insomma
Che dopo aver ammazzato uomini donne bambini
Fanno l'atto di dolore
Tre Pater, Ave e Gloria e chi s'è visto s'è visto
Mi fa male che tutto sia mafia
Mi fa male non capire
Perché animali della stessa specie si ammazzino tra di loro
Mi fa male che in Bosnia, non ci sia il petrolio

Mi fa male chi crede che le guerre si facciano per ragioni umanitarie
Mi fa male anche chi muore in Somalia
In Ruanda, in Palestina, in Cecenia
Mi fa male chi muore
Mi fa male chi dice, che gli fa male chi muore
E fa finta di niente sul traffico delle armi
Che è uno dei pilastri su cui si basa il nostro amato benessere

Mi fanno male le lobbies di potere, le logge massoniche, la P2
E la P1?
No perché se c'è la P2, ci sarà anche la P1
Se no la P2 la chiamavano P1
No, quelli della P1 sono buoni, mansueti
Come agnelli, in genere stanno a cuccia

Mi fa male qualsiasi tipo di potere
Quello conosciuto ma anche quello
Sconosciuto, sotterraneo, che poi è il vero potere
Mi fanno male le oscillazioni e i rovesci dell'alta finanza
Più che male mi fanno paura
Perché mi sento nel buio, non vedo le facce
Nessuno ne parla, nessuno sa niente, shhh
Sono gli intoccabili
Facce misteriose che tirano le fila di un meccanismo invisibile
Talmente al di sopra di noi, da farci sentire legittimamente esclusi
E lì, in chissà quali magici e ovattati saloni
Che a voce bassa e con modi raffinati
Si decidono le sorti del nostro mondo
Dalle guerre di liberazione, ai grandi monopoli
Dalle crisi economiche
Alle cadute dei muri, ai massacri più efferati

Mi fa male quando mi portano il certificato elettorale
Mi fa male la democrazia
Questa democrazia che è l'unica che io conosca
Mi fa male la prima Repubblica, la seconda, la terza, la quarta
Mi fanno male i partiti
Più che altro tutti
Mi fanno male i politici sempre più viscidi, sempre più brutti
Mi fanno male i loro modi accomodanti imbecilli ruffiani
E come sono vicini a noi elettori, come ci ringraziano, come ci amano
Ma sì, io vorrei anche dei bacini, dei morsi sul collo
Per capire bene che lo sto prendendo nel culo
Tutti, tutti l'abbiamo sempre preso nel culo
Da quelli di prima, da quelli di ora
Da tutti quelli che fanno il mestiere della politica
Che ogni giorno sono lì a farsi vedere
Ma certo, hanno bisogno di noi, che li dobbiamo appoggiare, preferire
Li dobbiamo votare
In questo ignobile carosello
In questo grande libero mercato delle facce

Facce facce
Facce che lasciano intendere di sapere tutto e non dicono niente
Facce che non sanno niente e dicono di tutto
Facce suadenti e cordiali con il sorriso di plastica
Facce esperte e competenti che crollano al primo congiuntivo
Facce compiaciute e vanitose che si auto incensano
Come vecchie baldracche
Facce da galera che non sopportano la galera e si danno malati
Facce che dietro le belle frasi
Hanno un passato vergognoso da nascondere
Facce da bar che ti aggrediscono con un delirio di sputi e di idiozie
Facce megalomani da ducetti dilettanti
Facce ciniche da scuola di partito
Allenate ai sotterfugi e ai colpi bassi
Facce che hanno sempre la risposta pronta
E non trovi mai il tempo di mandarle a fare in culo
Facce che straboccano solidarietà
Facce da mafiosi che combattono la mafia
Facce da servi intellettuali
Da servi gallonati, facce da servi e basta
Facce scolpite nella pietra
Che con grande autorevolezza sparano cazzate
Non c'è neanche una faccia, neanche una
Che abbia dentro con il segno di qualsiasi ideale
Una faccia che ricordi, il coraggio il rigore, l'esilio, la galera
No
C'è solo l'egoismo incontrollato, la smania di affermarsi, il denaro
L'avidità più schifosa
Dentro a queste facce impotenti e assetate di potere
Facce che ogni giorno assaltano
La mia faccia in balia di tutti questi nessuno

E voi credete ancora che contino le idee
Ma quali idee?
La cosa che mi fa più male, è vedere le nostre facce
Con dentro le ferite, di tutte le battaglie che non abbiamo fatto
E mi fa ancora più male vedere le facce dei nostri figli
Con la stanchezza anticipata di ciò che non troveranno
Sì, abbiamo lasciato in eredità forse un normale benessere
Ma non abbiamo potuto lasciare
Quello che abbiamo dimenticato di combattere
E quello che abbiamo dimenticato di sognare
Bisogna assolutamente trovare il coraggio di abbandonare i nostri
Miseri egoismi, e cercare un nuovo slancio collettivo
Magari scaturito proprio dalle cose che ci fanno male
Dai disagi quotidiani, dalle insofferenze comuni, dal nostro rifiuto
Perché un uomo solo, che grida il suo no, è un pazzo
Milioni di uomini che gridano lo stesso no
Avrebbero la possibilità di cambiare veramente il mondo

Mi fa male il mondo
Mi fa male il mondo
Mi fa male il mondo
Mi fa male il mondo

Mi fa bene comunque credere
Che la fiducia non sia mai scomparsa
E che d'un tratto ci svegli un bel sogno
E rinasca il bisogno di una vita diversa

Mi fa male il mondo mi fa male il mondo

Mi fa bene comunque illudermi
Che la risposta sia un rifiuto vero
E che lo sfogo dell'intolleranza
Prenda consistenza e diventi un coro

Mi fa male il mondo mi fa male il mondo

Ma la rabbia che portiamo addosso
È la prova che non siamo annientati
Da un destino così disumano
Che non possiamo lasciare ai figli e ai nipoti

Mi fa male il mondo, mi fa male
Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo
Mi fa male il mondo
Mi fa male il mondo

Mi fa bene soltanto l'idea
Che si trovi una nuova utopia
Litigando col mondo



Credits
Writer(s): Giorgio Gaberscik, Alessandro Luporini
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