Il cancro

Nell'aria
Come una scadenza
Incombe incredibilmente
Una dolce uguaglianza

C'è un'aria che rassicura
E piano piano
Progressivamente
La vita migliora

Ma quello che succede in fondo ai tuoi polmoni
O al tuo intestino, è quello che conta
È qualcosa che ti hanno messo dentro, e ti mangia piano piano, come un cancro
Hanno inventato un nemico molto più geniale, che non si vede
Un nemico segreto e consapevole che ti viene incontro
Hanno inventato il cancro

E ti lasciano libero
Con questa cosa dentro
Con quel milione di molecole
Che non ti ubbidiscono più

Che lavorano per conto loro
Che proliferano silenziose
E non le vedremo mai
Quelle molecole pazze, cancerose

Non sapremo nemmeno che sono esistite
Quelle cellule ingorde, insaziabili, enormi
Voraci affamate di noi ci mangeranno come vermi

E si vive si ha voglia di vivere
Esitando sotto un tiepido cielo
Coi valori di un uomo
Che non è più un uomo
Ma il suo sfacelo

Non si può ancora morire
Con una smorfia sul viso
Con dentro un'inutile rabbia
Con questo terrore
E senza uno scopo preciso

Non si può ancora morire
Mentre ti agiti inerte
Aggrappati all'ultima azione
Che ancora puoi fare
Non devi fallire la morte

È difficile vivere con gli assassini dentro
Forse è più facile vivere con gli assassini fuori, visibili, riconoscibili
Che ti sparano addosso dalle strade, dalle cattedrali, dalle finestre delle caserme
Dai palazzi reali, dai balconi col tricolore
Assassini che in qualche modo puoi combattere, li vedi, sai cosa fanno, li vedi e prima o poi si possono ammazzare
Assassini vecchi, superati, cialtroni che non sono mai riusciti a cambiare nessuno, a cambiarlo dal di dentro
Prevedibili e schematici anche nella cattiveria, come le bestie bionde
Come le bestie nere che ti possono togliere la libertà, mai le tue idee
Come quegli ingenui e patetici esemplari che esistono ancora oggi
Ma non contano, sono un diversivo, un fatto di folklore, una mazurka
Ma l'assassino dentro è come un'iniezione, non la puoi fermare e non risparmia nessuno, nessuno sfugge alla scadenza
È difficile vivere con gli assassini dentro, appena ce li hai iniettati, ti si rivoltano contro

Martiri, martiri senza croce
Invalidi invalidi di pace
Martiri fuori e dentro le case
Martiri ribelli
O a centoottantamila lire al mese

Disperati, ammalati, incazzati lo stesso
Incazzati fino all'ultimo globulo rosso
Controllato e spiato a dovere dall'assalto del tumore

Martiri liberi con questa cosa dentro
Con quel milione di molecole
Che non ti ubbidiscono più

Che lavorano per conto loro
Che proliferano silenziose
E non le vedremo mai
Quelle molecole pazze
Cancerose

Non sapremo nemmeno se sono esistite
Quelle cellule ingorde insaziabili enormi
Voraci e affamate di noi ci mangeranno come vermi

E gli amori continua
No a nascere
Dolcemente come consolazione
Fra una donna e un uomo
Che non è più un uomo ma un'infezione

Non si può ancora morire
Con una smorfia sul viso
Con dentro un'inutile rabbia, con questo terrore
E senza uno scopo preciso

Non si può ancora morire
Mentre ti agiti inerte
Aggrappati all'ultima azione
Che ancora puoi fare
Non devi fallire la morte



Credits
Writer(s): Giorgio Gaberscik, Alessandro Luporini
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