L'alain delon de lenn

Siete stati in ginocchio sui vostri bicchieri attendendo futuri migliori
sospirando vicino al mio regno di eccessi ma toccando la porta da fuori
quando io ero sul trono, stavate ancora spazzando la stalla
e quando stavate vincendo son ritornato a rubarvi la palla...
ho provato a spiegarvi qualcosa battendovi a bocce o di notte a Lugano
ma lo stile non posso insegnarlo a chi non ce l'ha a portata di mano
con le donne e col gioco d'azzardo sporgendovi troppo ora siete caduti
io ho vissuto esagerando ma non salgo sul treno che riporta i rifiuti
raccontate a tutti che troia è la sorte senza dire che però è vostra figlia
io vi aspetto alla Cooperativa e vi guardo inclinare la bottiglia

RIT. Vardel là in de l'è l'Alen Delon de Lénn
cumé vöen nassüü a Maiemi, cumé el fiöö de d'Artagnan,
l'importante è una certa classe e zero cogniziòn,
è difficile spiegare a tutti cüme véss el nümer vöen...
Vardel là in de l'è l'Alen Delon de Lènn
che trasforma la giurnada in un film de Jean Gabin,
oltru che gigolò, oltru che vitelloni...
ti concede solo un consiglio e pö fö tucc di cujoni...

Se lo guardi nel buio potrai rivedere la lama e le gocce
di quel tempo in cui non viveva appoggiato alla rete del campo di bocce
perché lui ha sedotto il destino e dirottato la notte ai suoi piedi...
con il Lucciola oltreconfine ha vissuto quei tempi che ancora non credi...
la coscienza una valvola rotta troppo stanca e confusa per far dei ricatti...
atteniamoci alla leggenda che conserva integri i fatti
non provare la sua corona che ti cade sugli occhi e finisci per terra
lui rubava i fiori dai prati voi dovete provar nella serra
ora dentro il bicchiere nuotate senza mai ritrovare la sponda
e fate sentire a chi passa che rumore fa l'anima quando si sfonda

RIT.



Credits
Writer(s): Davide Bernasconi
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